Il 25 Novembre 2017 ho partecipato ad un incontro a Riolo con l'A.N.E.R., e' un centro Spa/terme molto bello, con docce emozionali che fanno anche forte rumore dei tuoni

Faro' parte della serata Cavenago del 7 Aprile 2018 e pernottero' in un albergo vicino, ma per motivi di digestione prefriro' evitare la cena tarda di gruppo organizzata dopo l'evento, anche se capisco che cosi' mi perdero' un'altra occasione di socializzazione. Sono iscritto al Festival Naturista 2018. Riguardo FESTANITA non so ancora se partecipero' perche' non so se riusciro' a trovare persone disposte a venirci.
Il fatto che durante l'evento a Riolo entrambi gli spogliatoi venissero considerai misti (e i box dentro lo spogliatoio venivano lasciati aperti da tutti, presumo di proposito) e' un dettaglio che potrebbe sembrare da poco, ma mi ha fatto realizzare quanto tali separazioni tra M e F adulti siano talvolta arbitrarie, artificiose, e perfino anti-vitali. Anche se finora ho partecipato solo a due eventi naturisti, penso gia' che la condizione artificiale sia quella indossare il costume e dividersi in F e M. Mentre la condizione naturista ora la considero quella piu' sana, normale e naturale.
Se penso a quanta fatica/energie/tempo/soldi/infrastrutture impieghi la gente a nascondersi a vicenda certe zone del corpo... e' un po' ridicolo. Passare tutta la vita a impegnarsi in vari modi per coprire alla vista altrui certi pezzetti specifici di pelle/corpo e' uno stress. Poter fare il bagno in mare (al Festival Naturista) senza costume lo percepii come una piccola liberazione. La maggiore superficie esposta di corpo aumenta la sensibilita' anche alle piu' lievi aliti di vento, certe zone non sono abituate ad essere scoperte. La nudita' sembra quasi acutizzare anche gli altri sensi, fa sentire piu' legati e vicini al mondo naturale, e ci ricorda che alcuni nostri lati sensoriali e animali sono importanti e hanno il diritto di far parte di cio' che viene considerato umano. Tenere i corpi e piedi sempre scafandrati e separati dall'ambiente ha degli svantaggi. Forse proteggermmo un po' di piu' l'ambiente se lo percepissimo piu' direttamente sulla pelle, e magari avremmo meno piacere di coprire tutto di asfalto disgustosamente puzzolente e di cemento duro che d'estate si fa rovente.
Grazie per il contributo che apportate alla cultura corporea Italiana, continuate cosi', spero di incontrarvi presto a Cavenago (e poi al Festival) e di far qualche conoscenza offline
