COMUNICAZIONE AGLI UTENTI DEL FORUM
Il forum è stato per molti anni uno strumento di partecipazione e dibattito, che ha svolto un ruolo di testimonianza, raccogliendo contributi interessanti da parte di soci e simpatizzanti. Di questo dobbiamo ringraziare tutti coloro che hanno partecipato alle discussioni e in particolare i moderatori che negli anni hanno contributo a mantenere vivo questo luogo di incontro virtuale.
Siamo però convinti che oggi ci siano strumenti comunicativi maggiormente efficaci e che la “storica” concezione di forum debba essere superata.
Fermo restando che A.N.ITA. resta aperta agli stimoli che giungono dai soci, crediamo che questo confronto, per non essere fine a sé stesso e per poter essere costruttivo, debba essere riportato in altri ambiti di discussione, che su richiesta andremo appositamente ad organizzare.
Vogliamo trasformare il forum in un luogo di approfondimento culturale, uno strumento di crescita associativa capace di proporre stimoli e argomenti di riflessione.
Anni di storia associativa passati attraverso il forum non andranno comunque persi. Andremo a organizzare gli “scaffali della memoria associativa” dove chi lo vorrà potrà rileggere discussioni sulle tante tematiche di cui abbiamo discusso e ci siamo confrontati.
Ti invitiamo a visitare le “Piazze d’Arcadia”, il nuovo luogo di incontro del pensiero Naturista: https://www.italianaturista.it/piazze-di-arcadia
Il forum è stato per molti anni uno strumento di partecipazione e dibattito, che ha svolto un ruolo di testimonianza, raccogliendo contributi interessanti da parte di soci e simpatizzanti. Di questo dobbiamo ringraziare tutti coloro che hanno partecipato alle discussioni e in particolare i moderatori che negli anni hanno contributo a mantenere vivo questo luogo di incontro virtuale.
Siamo però convinti che oggi ci siano strumenti comunicativi maggiormente efficaci e che la “storica” concezione di forum debba essere superata.
Fermo restando che A.N.ITA. resta aperta agli stimoli che giungono dai soci, crediamo che questo confronto, per non essere fine a sé stesso e per poter essere costruttivo, debba essere riportato in altri ambiti di discussione, che su richiesta andremo appositamente ad organizzare.
Vogliamo trasformare il forum in un luogo di approfondimento culturale, uno strumento di crescita associativa capace di proporre stimoli e argomenti di riflessione.
Anni di storia associativa passati attraverso il forum non andranno comunque persi. Andremo a organizzare gli “scaffali della memoria associativa” dove chi lo vorrà potrà rileggere discussioni sulle tante tematiche di cui abbiamo discusso e ci siamo confrontati.
Ti invitiamo a visitare le “Piazze d’Arcadia”, il nuovo luogo di incontro del pensiero Naturista: https://www.italianaturista.it/piazze-di-arcadia
Utilità o meno della federazione
Utilità o meno della federazione
*** Nota di moderazione: ho estratto i passaggi riguardanti l'utilità o meno della federazione scritti in altro argomento andato OT (viewtopic.php?f=24&t=3197)
Mi scuso per il taglia e cuci forse un po' maldestro, ma per essere chirurgici sarebbe stato necessario editare e spezzare pesantemente molti messaggi.
(capitan1cino)
***
Io ho la fortuna di conoscere e frequentare molti naturisti giovani, raduni come quello di San Vincenzo fanno intendere che il naturismo interessa ma le spese connesse sono ancora troppo alte. Al fiume Pellice a volte siamo 30 o 40 (donne il 5 % purtroppo) e non riesco a proporre una tessera che costa oltre 30 euro e che non lascia in cambio nulla. Quasi nessuno dei miei amici frequenta campeggi naturisti e onestamente non capisco neppure io a cosa serva foraggiare la Federazione . Evito qualsiasi polemica perchè vedo che anche in questo forum le interazioni sui due che viaggiano a sbafo superano di gran lunga le attività vere. Confido nel ritorno di Balla coi nudi e di eventi simili.
Mi scuso per il taglia e cuci forse un po' maldestro, ma per essere chirurgici sarebbe stato necessario editare e spezzare pesantemente molti messaggi.
(capitan1cino)
***
Io ho la fortuna di conoscere e frequentare molti naturisti giovani, raduni come quello di San Vincenzo fanno intendere che il naturismo interessa ma le spese connesse sono ancora troppo alte. Al fiume Pellice a volte siamo 30 o 40 (donne il 5 % purtroppo) e non riesco a proporre una tessera che costa oltre 30 euro e che non lascia in cambio nulla. Quasi nessuno dei miei amici frequenta campeggi naturisti e onestamente non capisco neppure io a cosa serva foraggiare la Federazione . Evito qualsiasi polemica perchè vedo che anche in questo forum le interazioni sui due che viaggiano a sbafo superano di gran lunga le attività vere. Confido nel ritorno di Balla coi nudi e di eventi simili.
- cescoballa
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Strano modo quello di dire che non si vuole fare polemiche in realtà facendole .
Veniamo al primo punto che poi è anche l'oggetto del post.
Perché ci sono pochi giovani e poche donne.
Forse perché le Associazioni non riescono ad organizzare eventi in cui i giovani vengano coinvolti; vorrei ricordare che quando fu proposta la prima volta Balla coi Nudi (un'idea di mio figlio Dario) solo tre persone del C.D. di allora erano favorevoli, gli altri erano contrari o scettici.
Forse Maurizio non sai che per qualche tempo è esistito un folto gruppo GIN (Giovani Italiani Naturisti) promosso e sostenuto dalla FENAIT, vedeva la partecipazione di giovani di molte Associazioni federate, che ha organizzato vari eventi e ha partecipato a incontri internazionali dei giovani europei; purtroppo la condizione di giovani non esiste all'infinito e i venti-trentenni di allora sono oramai "diversamente giovani" .
Mi auguro che l'evento a Ca' le scope abbia un grande successo di partecipanti ma siamo certi che un evento "olistico" attragga più giovani di un evento sportivo o musicale?
Un altro discorso poi andrebbe fatto sul perché molti figli di genitori naturisti siano non naturisti (naturalmente non parlo per me visto che figli, nuore e nipoti sono tutti naturisti e iscritti all'A.N.ITA.).
Anche la scarsa presenza delle donne nel mondo naturista andrebbe più "scandagliato" e "indagato"; quanti sono gli uomini che fanno naturismo in "solitaria" pur avendo una moglie o una compagna? Come possiamo convincere una persona, uomo o donna ha poca importanza, se non riusciamo a convincere la persona con cui condividiamo un percorso di vita?.
Come dice il nostro Presidente, così come viene ripetuto in molti articoli della nostra rivista, dobbiamo metterci la faccia, [omissis], non aver paura di dire che siamo naturisti, non nasconderlo ai nostri parenti, amici, conoscenti (anche qui non parlo per me e Franca che in 23 anni di A.N.ITA. abbiamo rilasciato decine di interviste a giornali, radio e televisioni; nel vecchio sito di Italianaturista c'erano più foto nostre che di tutti gli altri messi insieme e non certo per "protagonismo" ma perché pochi ci mettevano la faccia, molti la schiena ).
A volte, leggendo alcuni post, sembra che i primi a "vergognarsi" di essere naturisti siano i naturisti stessi .
Per ultimo, augurandomi di non andare fuori tema ed evitando qualsiasi polemica, vorrei ricordarti che dovremmo convincere i giovani, e anche i "diversamente giovani" che è importante associarsi non perché si hanno dei vantaggi "materiali", che, evidentemente, se ci sono fa piacere, ma per sostenere il lavoro che le associazioni naturiste fanno per il riconoscimento del Naturismo in Italia, per accrescere il nostro peso nei confronti delle istituzioni e della politica e per l'idea, come ci ricorda sempre, giustamente, il nostro Presidente. Ti ricordo inoltre che il costo per associarsi di un giovane fino a 28 anni è di 20€ all'anno, più o meno 4 birre o 4 pacchetti di sigarette, oltre i 28 anni (e solo in Italia un trentenne è ancora un giovane che vive in casa di mamma e papà ) è di 35€ se è titolare, di 20€ se famigliare (di soli 10€ se è il terzo famigliare) e che questi importi restano quasi tutti nella casse dell'A.N.ITA. (alla FENAIT vanno solo 3€ di cui oltre un euro va all'INF), che, come da bilancio che hai già votato nell'ultimo C.D., vengono utilizzati per le tante attività dell'associazione, per garantirgli due sedi, una segreteria, una rivista, gadgets, ecc..
Per quanto riguarda poi la Federazione è già la seconda volta che leggo,da parte di autorevoli esponenti del C.D. A.N.ITA., interventi sull'utilità o meno della FENAIT e sull'utilità di "foraggiarla"; non so se questa sia la posizione "ufficiale" dell'A.N.ITA. e dove si vuole andare a "parare", ma forse è il caso di aprire una apposita discussione per fare un po' di chiarezza (tra l'altro essendo una socia A.N.ITA. la Presidente FENAIT e un altro socio A N.ITA. il responsabile dello sport della Federazione).
In ultimo, sempre evitando qualsiasi polemica, vorrei ricordarti che i Naked Wanderings non "viaggiano a sbafo"; hanno avuto un contributo dalla FENAIT, in buona parte coperto dalle strutture che vengono visitate e recensite, che non copre certo tutte le spese che sostengono; in cambio produrranno un video promozionale sul Naturismo in Italia e ricordo che hanno un blog visitato da qualche milione di persone.
Questa si chiama promozione del Naturismo italiano e non è assolutamente vero che in occasione del loro passaggio in alcuni luoghi non si siano creati eventi veri (in Abruzzo e in Lazio ad esempio); anche l'A.N.ITA. poteva creare un evento in un luogo visitato dai Naked Wanderings (magari al Costalunga, campeggio molto "vicino" all'associazione) ma ha scelto, legittimamente, di non farlo.
In ogni caso domani ci vedremo all'assemblea della nostra Associazione e mi auguro ci sia modo di parlare anche di questi argomenti.
Francesco
Veniamo al primo punto che poi è anche l'oggetto del post.
Perché ci sono pochi giovani e poche donne.
Forse perché le Associazioni non riescono ad organizzare eventi in cui i giovani vengano coinvolti; vorrei ricordare che quando fu proposta la prima volta Balla coi Nudi (un'idea di mio figlio Dario) solo tre persone del C.D. di allora erano favorevoli, gli altri erano contrari o scettici.
Forse Maurizio non sai che per qualche tempo è esistito un folto gruppo GIN (Giovani Italiani Naturisti) promosso e sostenuto dalla FENAIT, vedeva la partecipazione di giovani di molte Associazioni federate, che ha organizzato vari eventi e ha partecipato a incontri internazionali dei giovani europei; purtroppo la condizione di giovani non esiste all'infinito e i venti-trentenni di allora sono oramai "diversamente giovani" .
Mi auguro che l'evento a Ca' le scope abbia un grande successo di partecipanti ma siamo certi che un evento "olistico" attragga più giovani di un evento sportivo o musicale?
Un altro discorso poi andrebbe fatto sul perché molti figli di genitori naturisti siano non naturisti (naturalmente non parlo per me visto che figli, nuore e nipoti sono tutti naturisti e iscritti all'A.N.ITA.).
Anche la scarsa presenza delle donne nel mondo naturista andrebbe più "scandagliato" e "indagato"; quanti sono gli uomini che fanno naturismo in "solitaria" pur avendo una moglie o una compagna? Come possiamo convincere una persona, uomo o donna ha poca importanza, se non riusciamo a convincere la persona con cui condividiamo un percorso di vita?.
Come dice il nostro Presidente, così come viene ripetuto in molti articoli della nostra rivista, dobbiamo metterci la faccia, [omissis], non aver paura di dire che siamo naturisti, non nasconderlo ai nostri parenti, amici, conoscenti (anche qui non parlo per me e Franca che in 23 anni di A.N.ITA. abbiamo rilasciato decine di interviste a giornali, radio e televisioni; nel vecchio sito di Italianaturista c'erano più foto nostre che di tutti gli altri messi insieme e non certo per "protagonismo" ma perché pochi ci mettevano la faccia, molti la schiena ).
A volte, leggendo alcuni post, sembra che i primi a "vergognarsi" di essere naturisti siano i naturisti stessi .
Per ultimo, augurandomi di non andare fuori tema ed evitando qualsiasi polemica, vorrei ricordarti che dovremmo convincere i giovani, e anche i "diversamente giovani" che è importante associarsi non perché si hanno dei vantaggi "materiali", che, evidentemente, se ci sono fa piacere, ma per sostenere il lavoro che le associazioni naturiste fanno per il riconoscimento del Naturismo in Italia, per accrescere il nostro peso nei confronti delle istituzioni e della politica e per l'idea, come ci ricorda sempre, giustamente, il nostro Presidente. Ti ricordo inoltre che il costo per associarsi di un giovane fino a 28 anni è di 20€ all'anno, più o meno 4 birre o 4 pacchetti di sigarette, oltre i 28 anni (e solo in Italia un trentenne è ancora un giovane che vive in casa di mamma e papà ) è di 35€ se è titolare, di 20€ se famigliare (di soli 10€ se è il terzo famigliare) e che questi importi restano quasi tutti nella casse dell'A.N.ITA. (alla FENAIT vanno solo 3€ di cui oltre un euro va all'INF), che, come da bilancio che hai già votato nell'ultimo C.D., vengono utilizzati per le tante attività dell'associazione, per garantirgli due sedi, una segreteria, una rivista, gadgets, ecc..
Per quanto riguarda poi la Federazione è già la seconda volta che leggo,da parte di autorevoli esponenti del C.D. A.N.ITA., interventi sull'utilità o meno della FENAIT e sull'utilità di "foraggiarla"; non so se questa sia la posizione "ufficiale" dell'A.N.ITA. e dove si vuole andare a "parare", ma forse è il caso di aprire una apposita discussione per fare un po' di chiarezza (tra l'altro essendo una socia A.N.ITA. la Presidente FENAIT e un altro socio A N.ITA. il responsabile dello sport della Federazione).
In ultimo, sempre evitando qualsiasi polemica, vorrei ricordarti che i Naked Wanderings non "viaggiano a sbafo"; hanno avuto un contributo dalla FENAIT, in buona parte coperto dalle strutture che vengono visitate e recensite, che non copre certo tutte le spese che sostengono; in cambio produrranno un video promozionale sul Naturismo in Italia e ricordo che hanno un blog visitato da qualche milione di persone.
Questa si chiama promozione del Naturismo italiano e non è assolutamente vero che in occasione del loro passaggio in alcuni luoghi non si siano creati eventi veri (in Abruzzo e in Lazio ad esempio); anche l'A.N.ITA. poteva creare un evento in un luogo visitato dai Naked Wanderings (magari al Costalunga, campeggio molto "vicino" all'associazione) ma ha scelto, legittimamente, di non farlo.
In ogni caso domani ci vedremo all'assemblea della nostra Associazione e mi auguro ci sia modo di parlare anche di questi argomenti.
Francesco
Francesco Ballardini
Socio A.N.ITA. dal 1998.
Socio A.N.ITA. dal 1998.
Sono abituato per cultura ed educazione a rispettare le posizioni altrui, cosa che mi sembra non sia stata fatto noi miei confronti oggi, quindi rispondo in modo educato e senza polemiche.
Probabilmente non si è abituati al fatto che ci possano essere altri modi di vedere le cose senza essere per forza asini come mi ha apostrofato più volte il signor Ballardini nella sala di Varallo. Riguardo a quello che dice Ballardini credo ci sia sintonia anche se io non avendo titoli o stellette non posso confutarli se non con la conoscenza del genere umano. Sono contento che l'idea di Balla coi Nudi sia stata di suo figlio, che adoro, senza quella serata non sarei qui a scrivere. Nel mio piccolo ho solo inventato il ferragosto condiviso, molte delle serate di Anita Web, molti degli articoli di ItaliaNaturista, tutti i comunicati stampa A.N.ITA., una ricerca sulle leggi naturiste in Italia.. ma non siamo qui per ricordarci cosa abbiamo fatto (la destra non sappia cosa fa la sinistra Matteo 6,14). So molto bene che il naturismo per le donne e per i ragazzi è più complicato e so anche molto bene che Anima Selva non sarà l'attività giusta per loro. Sono molto lucido e dopo 36 anni di insegnamento in un liceo penso di conoscere molto bene l'universo giovanile. So quindi che un ragazzo spende molto di più di 20euro quando esce ma so anche che il valore di una associazione o meglio della tessera di un'associazione non sia una priorità. Mi chiedo se non possa esistere un modo diverso per sentirsi associazione anche senza quel bollino. Come ho già avuto occasione di dire non mi dilungo sulla Fenait perchè è una federazione che non capisco ma se servisse esplico il mio pensiero anche su quello. In un mondo democratico una federazione dovrebbe esprimere il peso dei suoi iscritti e mi risulta che la Fenait abbia in questo momento solo due consiglieri A.N.ITA., anzi uno solo dato che la presidente, anche lei oggi poco conciliante nei miei confronti, deve essere superpartes. Quindi le 9 associazioni valgono allo stesso modo pur portando al movimento naturista nazionale numeri ben diversi di iscritti. uindi è una federazione che serve agli altri e non all'A.N.ITA. Certo se coltivo il mio orticello e posso mettere il naso in quello degli altri allora le cose cambiano. L'A.N.ITA. è forse un'associazione filantropica? No, è la più grande associazione italiana e senza di lei la Fenait non esisterebbe. Quindi alcuni dei consiglieri Fenait dovrebbero essere più consci di questo ma quando si è trattato di sostituire un membro A.N.ITA. dimissionario è stato scelto uno di una associazione marginale in quanto a con un minor numero di iscritti. Allora perchè restare? Non ho abbastanza cultura naturista per capire la funzione della federazione. Il contributo per il viaggio in Italia dei due blogger è stato dato dalla Fenait (quindi in modo particolare dagli iscritti Anita) e dalle strutture, proprio quel tipo di naturismo che come associazione non amiamo. Non ho capito bene perchè prendersela per le mie parole, i due bloggers hanno fatto pubblicità alle strutture e non al naturismo. Promozione del turismo naturista è vedere la spiaggia di Varallo piena, quella di San Vincenzo e non per vedere due che non conosco, che non seguo e che nessuno dei miei amici conosce e segue. Lo so pecco di presunzione ma questa è la cifra che ho imparato in questo anno in Anita, l'io non esiste esiste in noi. Ottimo mantra che avrebbe tanto da insegnare a tutti. Giusto per aggiornare i nostri lettori oggi durante l'assemblea dell'Anita ho provato a dire che quando scrivo lo faccio motu proprio perchè avrò anche pessime idee ma sono le mie. Mi sono beccato dell'asino da Ballardini mentre Alessandro Perrucci che ben mi conosce mi ha parlato nel modo pacato che lo contraddistingue e anche Marco Cattaneo che non conoscevo mi ha parlato in modo civile. Io sono uno e valgo uno, il mio pensiero vale come il vostro e non mi permetterei mai di dire che è un asino anche se non condividessi il suo pensiero.
Probabilmente non si è abituati al fatto che ci possano essere altri modi di vedere le cose senza essere per forza asini come mi ha apostrofato più volte il signor Ballardini nella sala di Varallo. Riguardo a quello che dice Ballardini credo ci sia sintonia anche se io non avendo titoli o stellette non posso confutarli se non con la conoscenza del genere umano. Sono contento che l'idea di Balla coi Nudi sia stata di suo figlio, che adoro, senza quella serata non sarei qui a scrivere. Nel mio piccolo ho solo inventato il ferragosto condiviso, molte delle serate di Anita Web, molti degli articoli di ItaliaNaturista, tutti i comunicati stampa A.N.ITA., una ricerca sulle leggi naturiste in Italia.. ma non siamo qui per ricordarci cosa abbiamo fatto (la destra non sappia cosa fa la sinistra Matteo 6,14). So molto bene che il naturismo per le donne e per i ragazzi è più complicato e so anche molto bene che Anima Selva non sarà l'attività giusta per loro. Sono molto lucido e dopo 36 anni di insegnamento in un liceo penso di conoscere molto bene l'universo giovanile. So quindi che un ragazzo spende molto di più di 20euro quando esce ma so anche che il valore di una associazione o meglio della tessera di un'associazione non sia una priorità. Mi chiedo se non possa esistere un modo diverso per sentirsi associazione anche senza quel bollino. Come ho già avuto occasione di dire non mi dilungo sulla Fenait perchè è una federazione che non capisco ma se servisse esplico il mio pensiero anche su quello. In un mondo democratico una federazione dovrebbe esprimere il peso dei suoi iscritti e mi risulta che la Fenait abbia in questo momento solo due consiglieri A.N.ITA., anzi uno solo dato che la presidente, anche lei oggi poco conciliante nei miei confronti, deve essere superpartes. Quindi le 9 associazioni valgono allo stesso modo pur portando al movimento naturista nazionale numeri ben diversi di iscritti. uindi è una federazione che serve agli altri e non all'A.N.ITA. Certo se coltivo il mio orticello e posso mettere il naso in quello degli altri allora le cose cambiano. L'A.N.ITA. è forse un'associazione filantropica? No, è la più grande associazione italiana e senza di lei la Fenait non esisterebbe. Quindi alcuni dei consiglieri Fenait dovrebbero essere più consci di questo ma quando si è trattato di sostituire un membro A.N.ITA. dimissionario è stato scelto uno di una associazione marginale in quanto a con un minor numero di iscritti. Allora perchè restare? Non ho abbastanza cultura naturista per capire la funzione della federazione. Il contributo per il viaggio in Italia dei due blogger è stato dato dalla Fenait (quindi in modo particolare dagli iscritti Anita) e dalle strutture, proprio quel tipo di naturismo che come associazione non amiamo. Non ho capito bene perchè prendersela per le mie parole, i due bloggers hanno fatto pubblicità alle strutture e non al naturismo. Promozione del turismo naturista è vedere la spiaggia di Varallo piena, quella di San Vincenzo e non per vedere due che non conosco, che non seguo e che nessuno dei miei amici conosce e segue. Lo so pecco di presunzione ma questa è la cifra che ho imparato in questo anno in Anita, l'io non esiste esiste in noi. Ottimo mantra che avrebbe tanto da insegnare a tutti. Giusto per aggiornare i nostri lettori oggi durante l'assemblea dell'Anita ho provato a dire che quando scrivo lo faccio motu proprio perchè avrò anche pessime idee ma sono le mie. Mi sono beccato dell'asino da Ballardini mentre Alessandro Perrucci che ben mi conosce mi ha parlato nel modo pacato che lo contraddistingue e anche Marco Cattaneo che non conoscevo mi ha parlato in modo civile. Io sono uno e valgo uno, il mio pensiero vale come il vostro e non mi permetterei mai di dire che è un asino anche se non condividessi il suo pensiero.
Ultima modifica di mabis il 19/06/2021, 22:49, modificato 2 volte in totale.
soliti errori di battitura perché non rileggo
- cescoballa
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- Iscritto il: 14/01/2012, 17:48
- Località: Cesano Boscone(MI)
- Contatta:
Caro Maurizio io non ti ho detto mai che sei un "asino", ti ho detto che non conosci certe cose, che non sai come funziona la FENAIT perché ignori certe cose. Su quel che scrivi avrei molto da dire ma non è certo questo il posto per un sereno confronto su ruolo delle Associazioni, compiti della FENAIT ecc..
Se decidi di aprire una discussione su questo potremo civilmente confrontarci su questi argomenti.
Francesco
Francesco Ballardini
Socio A.N.ITA. dal 1998.
Socio A.N.ITA. dal 1998.
...certamente non conosco tante cose ma sull'asino non sbaglio. Sarà che sono mezzo siciliano e quindi in armonia con il gruppo locale siciliano. Non mi interessa avere l'ultima parola, anzi. Se ci sarà l'occasione ne parleremo altrimenti va bene lo stesso.
- Enrico Amoroso
- Messaggi: 291
- Iscritto il: 19/01/2020, 3:00
- Contatta:
A me sembra un discorso politico sostenere che chi ha più tessere (equiparandole a voti) deve avere più posti dirigenziali (e meno male che non sono stipendiati per quel che so). Personalmente credo che una federazione deve avere nel direttivo innanzitutto gli elementi migliori che, al di la del numero di tesserati, hanno ottenuto buoni o ottimi risultati nel territorio ove hanno operato e poi, possibilmente, persone che rappresentino tutte le regioni italiane. La maggior parte delle associazioni sono regionali in quanto hanno scelto di inserire nel nome dell'associazione la regione di appartenenza per cui dovrebbe essere ovvio, considerando sia gli anni dalla loro fondazione sia gli abitanti della regione che rappresentano, che delle associazioni regionali non potranno mai raccogliere un gran numero di tessere rispetto alle associazioni che hanno una vita più lunga ed un nome, non legato ad una regione, che le contraddistingue come nazionali. Per esempio l'intero Abruzzo ha circa 1.300.000 abitanti mentre la sola Roma ha quasi 3.000.000 di abitanti e se nascesse una associazione naturista in Molise, che ha poco più di 300.000 abitanti, quanti iscritti potrebbe raccogliere (?) quindi l'eventuale associazione molisana non avrebbe mai diritto di avere un rappresentante nel direttivo della FENAIT anche se, per ipotesi, fosse riuscita a far passare la migliore legge naturista regionale ed avesse ottenuto più luoghi autorizzati per la pratica naturista?
Personalmente ricordo che in una delle prime riunioni dell'A.N.AB. consigliai di chiamare l'associazione (per esempio) A.N.AM. (Associazione Naturista Ambientalista) invece di A.N.AB. (Associazione Naturista Abruzzese) in quanto in questo modo avremmo avuto la possibilità di avere un gran numero di iscritti ma prevalse (ed ora credo giustamente) la teoria dell'agire nel migliore dei modi localmente in quanto (pur dando il massimo della collaborazione possibile sul nazionale) i nostri obiettivi associativi dovevano essere regionali affiancandoci e collaborando con le altre associazioni presenti in Italia ed altre, che si sperava, sarebbero nate nel tempo anche grazie al nostro esempio unito a quello dato dalle altre associazioni.
Personalmente ricordo che in una delle prime riunioni dell'A.N.AB. consigliai di chiamare l'associazione (per esempio) A.N.AM. (Associazione Naturista Ambientalista) invece di A.N.AB. (Associazione Naturista Abruzzese) in quanto in questo modo avremmo avuto la possibilità di avere un gran numero di iscritti ma prevalse (ed ora credo giustamente) la teoria dell'agire nel migliore dei modi localmente in quanto (pur dando il massimo della collaborazione possibile sul nazionale) i nostri obiettivi associativi dovevano essere regionali affiancandoci e collaborando con le altre associazioni presenti in Italia ed altre, che si sperava, sarebbero nate nel tempo anche grazie al nostro esempio unito a quello dato dalle altre associazioni.
Ultima modifica di Enrico Amoroso il 21/06/2021, 14:03, modificato 1 volta in totale.
Iscritto A.N.AB.
Una pagina che mi piace: https://www.facebook.com/Ripuliamo-spia ... 002200079/
Gli adulti son solo bambini cresciuti male.
La normalità è la forma di pazzia più diffusa sul pianeta.
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Gli adulti son solo bambini cresciuti male.
La normalità è la forma di pazzia più diffusa sul pianeta.
Sugli altri aspetti non mi esprimo, sul perché sia importante far parte di un'associazione direi che è essenzialmente perché occorre contarsi per avere un peso di fronte agli altri, per proporre leggi sul naturismo, spiagge autorizzate, per convincere imprenditori che vale la pena investire sul naturismo.mabis ha scritto: ↑18/06/2021, 17:25 ... raduni come quello di San Vincenzo fanno intendere che il naturismo interessa ma le spese connesse sono ancora troppo alte. Al fiume Pellice a volte siamo 30 o 40 (donne il 5 % purtroppo) e non riesco a proporre una tessera che costa oltre 30 euro e che non lascia in cambio nulla.
Faccio un esempio: sappiamo il peso che hanno i cacciatori nelle politiche ambientali regionali e nazionali. Pare che le licenze di caccia che negli anni Ottanta fossero oltre un milione e 700mila, ora siano calate a circa 730mila e che quelli che richiedono i tesserini regionali siano molti meno. Questo calo fa anche diminuire l'attenzione per tutto il settore, ma si tratta comunque di numeri ben più "pesanti" di quelli dei naturisti italiani, o almeno di quelli "certificabili". I risultati ci sono lo stesso, ma sarebbero probabilmente diversi se chi cerca interlocutori al di fuori del mondo naturista lo facesse potendo far pesare di rappresentare numeri più significativi di soci.
E' del tutto comprensibile che chi sta scoprendo ora il naturismo non senta di far parte di una comunità, capisco meno i molti che dicono "tanto io vado all'estero e di fare naturismo in Italia non mi importa".
Quindi discutiamo pure delle iniziative più o meno valide, se sia una questione di costo e così via, ma perchè sia importante far parte di un'associazione naturista mi sembra evidente.
Alessandro e Lidia
- Enrico Amoroso
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- Iscritto il: 19/01/2020, 3:00
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Concordo totalmente con te ed a me personalmente fanno un po' rabbia coloro che frequentano le spiagge autorizzate, anche grazie alle leggi regionali, ottenute grazie al lavoro di singoli (come Fidenzio, che comunque militava in una associazione, se ricordo bene il suo nome) e delle associazioni oppure che in caso di denuncia chiedono aiuto alle associazioni naturiste o che frequentano luoghi storicamente frequentati, ma non autorizzati, ottenendo assoluzione totale o archiviazione della denuncia sempre grazie anche alle pressioni storiche fatte in tal senso dalle associazioni. Mi fanno pensare a coloro che non partecipano agli scioperi ma poi si avvantaggiano delle conquiste ottenute grazie agli scioperi ed alle lotte fatte da altri.Alelid ha scritto: ↑21/06/2021, 12:33 Sugli altri aspetti non mi esprimo, sul perché sia importante far parte di un'associazione direi che è essenzialmente perché occorre contarsi per avere un peso di fronte agli altri, per proporre leggi sul naturismo, spiagge autorizzate, per convincere imprenditori che vale la pena investire sul naturismo.
Faccio un esempio: sappiamo il peso che hanno i cacciatori nelle politiche ambientali regionali e nazionali. Pare che le licenze di caccia che negli anni Ottanta fossero oltre un milione e 700mila, ora siano calate a circa 730mila e che quelli che richiedono i tesserini regionali siano molti meno. Questo calo fa anche diminuire l'attenzione per tutto il settore, ma si tratta comunque di numeri ben più "pesanti" di quelli dei naturisti italiani, o almeno di quelli "certificabili". I risultati ci sono lo stesso, ma sarebbero probabilmente diversi se chi cerca interlocutori al di fuori del mondo naturista lo facesse potendo far pesare di rappresentare numeri più significativi di soci.
E' del tutto comprensibile che chi sta scoprendo ora il naturismo non senta di far parte di una comunità, capisco meno i molti che dicono "tanto io vado all'estero e di fare naturismo in Italia non mi importa".
Quindi discutiamo pure delle iniziative più o meno valide, se sia una questione di costo e così via, ma perchè sia importante far parte di un'associazione naturista mi sembra evidente.
Iscritto A.N.AB.
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- capitan1cino
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Considerando l'insistenza e l'importanza dell'argomento ho estratto i post OT apparsi in altra discussione.
Preciso che questo post l'ho scritto anche in quanto membro del CD FENAIT, con delega alle attività sportive, non amo le cariche ma ritengo opportuno segnalarlo per dare la giusta chiave di lettura a chi non lo sapesse.
Riguardo ai dubbi, a quanto pare personali, circa l'utilità della federazione, invito Maurizio a leggerne innanzi tutto lo statuto. Uno statuto che è stato aggiornato poco più di un anno fa e che chiarisce direi abbastanza bene scopi, attività, metodi elettivi, compiti del consiglio direttivo.
Prima di gettare il bambino con l'acqua santa, a mio avviso, occorrerebbe in ogni caso attendere almeno qualche anno visto che, come detto, lo statuto è nuovo (tra l'altro A.N.ITA. mi risulta abbia avuto un ruolo di primo piano nella stesura e nell'approvazione) ed anche le federate devono ancora adeguare il lodo modo di agire e pensare la federazione.
Per comodità ne riporto di seguito il link
https://fenait.org/statuto-federale-fenait/
Riguardo a scopo e attività, leggerei attentamente gli art. 5 e 6
... ci si accorgerà, ad esempio, che l'attività promozionale dei Naked Wanderings rientra perfettamente tra le attività previste. Aggiungo che non si tratta affatto di promozione limitata alle sole strutture commerciali che hanno ospitato i due blogger, ma di una promozione tutto tondo comprendente la promozione dei territori circostanti, delle spiagge naturiste autorizzate e delle associazioni operanti in loco. Tutto questo ha portato anche alla uscita di articoli promozionali sulla stampa locale, e quindi alla promozione del naturismo italiano anche in Italia (oltre che su web nel noto blog).
Riguardo alla presunta scorrettezza durante l'elezione del Consiglio Direttivo, farei riferimento agli artt. 10 e 11.
L'art. 10 è complicato, lo ammetto. Lo scopo di questo complesso meccanismo, in realtà piuttosto comune negli statuti delle federazioni, è che nessuna associazione federata possa prevalere sulle altre nelle decisioni prese in assemblea, compresa quindi la nomina dei consiglieri. Tradotto, nessuna associazione, nemmeno A.N.ITA. può, da sola, nominare un proprio rappresentante nel consiglio direttivo. Non è affatto un caso, è un effetto voluto e cercato per uscire dalla logica che i membri nel consiglio direttivo siano lì a rappresentare gli interessi di questa o quella associazione. L'art. 11 prevede chiaramente che i consiglieri abbiano il compito di realizzare gli scopi della federazione in esecuzione e in coerenza di quanto deliberato dall’assemblea e secondo gli indirizzi forniti da questa. L'assemblea delle associazioni, non certo in base a quanto dicono la e le associazioni a cui i consiglieri appartengono. Detto in parole ancora più semplici, non solo il Presidente, ma TUTTI i consiglieri che siedono in consiglio direttivo devono essere e comportarsi superpartes.
Ne discende che, come giustamente fatto osservare da Alessandro ed Enrico in precedenza, non è affatto importante l'associazione di appartenenza dei consiglieri, ma la qualità della persona, quanto è adatta al ruolo che deve ricoprire, quali sono le reali necessità della federazione.
Ultime tre note circa l'importanza della federazione:
La federazione svolge il ruolo di interlocutore unico presso la INF e verso le istituzioni (nel rispetto dell'autonomia delle associazioni), unendo le forze anche le associazioni più piccole possono avere la forza necessaria per promuovere il naturismo, ottenere riconoscimenti e autorizzazioni.
La federazione è il luogo dove le associazioni che operano sul territorio possono (a mio avviso devono) cooperare tra loro per fare squadra, per fare 1+1=3
Certo, richiede impegno, volontà di cooperare, confrontarsi e a volte imparare cose inaspettate. Un luogo dove avvicinarsi facendo leva sui punti in comune, piuttosto che sulle divisioni. Dove offrire contributi per il bene comune, avendo come scopo quanto scritto in uno statuto che è stato condiviso e approvato da tutti.
La federazione è anche il luogo di raccordo tra il naturismo associativo (le associazioni) e il naturismo commerciale (le strutture - perdonatemi la brutta espressione). Due aspetti che non sono affatto contrapposti ma che possono, e a mio avviso devono, cooperare e sostenersi a vicenda mantenendo tuttavia ben chiari e distinti obiettivi associativi e imprenditoriali.
Dietro quel bollino colorato, all'apparenza insignificante, oltre all'associazione di appartenenza c'è tutto questo ... e non mi sembra poco.
Preciso che questo post l'ho scritto anche in quanto membro del CD FENAIT, con delega alle attività sportive, non amo le cariche ma ritengo opportuno segnalarlo per dare la giusta chiave di lettura a chi non lo sapesse.
Riguardo ai dubbi, a quanto pare personali, circa l'utilità della federazione, invito Maurizio a leggerne innanzi tutto lo statuto. Uno statuto che è stato aggiornato poco più di un anno fa e che chiarisce direi abbastanza bene scopi, attività, metodi elettivi, compiti del consiglio direttivo.
Prima di gettare il bambino con l'acqua santa, a mio avviso, occorrerebbe in ogni caso attendere almeno qualche anno visto che, come detto, lo statuto è nuovo (tra l'altro A.N.ITA. mi risulta abbia avuto un ruolo di primo piano nella stesura e nell'approvazione) ed anche le federate devono ancora adeguare il lodo modo di agire e pensare la federazione.
Per comodità ne riporto di seguito il link
https://fenait.org/statuto-federale-fenait/
Riguardo a scopo e attività, leggerei attentamente gli art. 5 e 6
... ci si accorgerà, ad esempio, che l'attività promozionale dei Naked Wanderings rientra perfettamente tra le attività previste. Aggiungo che non si tratta affatto di promozione limitata alle sole strutture commerciali che hanno ospitato i due blogger, ma di una promozione tutto tondo comprendente la promozione dei territori circostanti, delle spiagge naturiste autorizzate e delle associazioni operanti in loco. Tutto questo ha portato anche alla uscita di articoli promozionali sulla stampa locale, e quindi alla promozione del naturismo italiano anche in Italia (oltre che su web nel noto blog).
Riguardo alla presunta scorrettezza durante l'elezione del Consiglio Direttivo, farei riferimento agli artt. 10 e 11.
L'art. 10 è complicato, lo ammetto. Lo scopo di questo complesso meccanismo, in realtà piuttosto comune negli statuti delle federazioni, è che nessuna associazione federata possa prevalere sulle altre nelle decisioni prese in assemblea, compresa quindi la nomina dei consiglieri. Tradotto, nessuna associazione, nemmeno A.N.ITA. può, da sola, nominare un proprio rappresentante nel consiglio direttivo. Non è affatto un caso, è un effetto voluto e cercato per uscire dalla logica che i membri nel consiglio direttivo siano lì a rappresentare gli interessi di questa o quella associazione. L'art. 11 prevede chiaramente che i consiglieri abbiano il compito di realizzare gli scopi della federazione in esecuzione e in coerenza di quanto deliberato dall’assemblea e secondo gli indirizzi forniti da questa. L'assemblea delle associazioni, non certo in base a quanto dicono la e le associazioni a cui i consiglieri appartengono. Detto in parole ancora più semplici, non solo il Presidente, ma TUTTI i consiglieri che siedono in consiglio direttivo devono essere e comportarsi superpartes.
Ne discende che, come giustamente fatto osservare da Alessandro ed Enrico in precedenza, non è affatto importante l'associazione di appartenenza dei consiglieri, ma la qualità della persona, quanto è adatta al ruolo che deve ricoprire, quali sono le reali necessità della federazione.
Ultime tre note circa l'importanza della federazione:
La federazione svolge il ruolo di interlocutore unico presso la INF e verso le istituzioni (nel rispetto dell'autonomia delle associazioni), unendo le forze anche le associazioni più piccole possono avere la forza necessaria per promuovere il naturismo, ottenere riconoscimenti e autorizzazioni.
La federazione è il luogo dove le associazioni che operano sul territorio possono (a mio avviso devono) cooperare tra loro per fare squadra, per fare 1+1=3
Certo, richiede impegno, volontà di cooperare, confrontarsi e a volte imparare cose inaspettate. Un luogo dove avvicinarsi facendo leva sui punti in comune, piuttosto che sulle divisioni. Dove offrire contributi per il bene comune, avendo come scopo quanto scritto in uno statuto che è stato condiviso e approvato da tutti.
La federazione è anche il luogo di raccordo tra il naturismo associativo (le associazioni) e il naturismo commerciale (le strutture - perdonatemi la brutta espressione). Due aspetti che non sono affatto contrapposti ma che possono, e a mio avviso devono, cooperare e sostenersi a vicenda mantenendo tuttavia ben chiari e distinti obiettivi associativi e imprenditoriali.
Dietro quel bollino colorato, all'apparenza insignificante, oltre all'associazione di appartenenza c'è tutto questo ... e non mi sembra poco.
Alessandro
Socio A.N.ITA.
Socio A.N.ITA.