Forum Italia Naturista

Volevo proporvi di leggere un’intervista on-line che la responsabile di un sito mi ha fatto in merito alla randonnue e alla mia passione al trekking naturista.
Il tema del sito non è il naturismo, ma la laicità. Io, come cattolico rispetto la loro posizione anche se diversa dalla mia, perché vedo che loro rispettano le mie idee.
Tornando al naturismo, le sue motivazioni, e la randonnue, vi invito a leggerlo e ad esprimere qualche idea. Grazie.
http://www.cronachelaiche.it/2012/06/nu ... -migliore/

Ciao Gianni, da ateo convinto e praticante devo confidarti che mi è piaciuta molto la tua risposta, su come si concilii nudità e religione... peccato che in Italia in particolare, tanti problemi e pruriti nei confronti del naturismo siano provocati dal retaggio dell'educazione cattolica e dalla falsa morale che preti, suore e semplici praticanti troppo spesso ignoranti e bigotti ci hanno violentemente trasmesso!

Sì Sergino, però devo dirti una cosa. Ho consultato 5 preti, per chiedere loro un parere sul fatto che io pratico il naturismo, naturalmente dopo aver spiegato le ragioni che mi spingono a farlo, anche sotto il profilo della fede. Ebbene, su 5 solo uno mi ha dato un parere contrario, ma dalla spiegazione che mi dava, ho capito che non ha recepito affatto le mie ragioni.
Tornando al discorso della posizione ufficiale della Chiesa Cattolica, ho capito perché non può pronunciarsi in maniera chiara e univoca a favore del naturismo. È lo stesso motivo per cui prima di chiedere ad un prete cosa ne pensa, devo fare tutto un preambolo introduttivo, per spiegare com’era la mia vita e il mio modo di vedere prima di scoprire il naturismo… insomma, prenderla alla larga, altrimenti capiscono (come l’ultimo prete che ti dicevo) che il naturismo serva per vedere gratis delle donne nude, per cercare stimoli ed eccitazioni, per legittimare tanti comportamenti che noi sappiamo bene non aver niente a che fare col naturismo. Ma lo sappiamo noi. Se un prete, parlando a gente ignara della filosofia naturista, ne parlasse a favore, verrebbe interpretato come se legittimasse le orge a cielo aperto. E la Chiesa ufficiale, se dicesse che il naturismo è lecito, senza però essere sicura che tutti i fedeli capiscono il significato del naturismo, si rischierebbe che molti interpretano il messaggio deformandolo a favore di un edonismo che fa a pugni sia con la Chiesa che col naturismo.
Più volte la Chiesa, non con canali ufficiali, ma con altri mezzi (stampa, interviste, ecc.) ha espresso la sua posizione “non contraria”, cioè con una certa riserva, con la subordinazione a certe regole, che poi sono le stesse del naturismo vero.

Non voglio entrare nel merito della questione, già altre volte ho avuto accasione di farlo e rischierei di ripetermi e di sviluppare un'inutile contrapposizione tra il mio essere ateo ed il modo concreto con cui la chiesa cattolica crea danni nella nostra cultura e nela crescita e nello sviluppo dei nostri figli.....
Avevo solo fatto un apprezzamento ad un passo della tua intervista, limitandomi al lato filosofico della cosa, per cui pur essendo culturalmente diversi, vi siano dei modi di analizzare, di virere, di interpretare le varie questioni (tra cui il naturismo), che si incontrano su molti punti.

Ciao Gianni, ho trovato molto interessante l'intervista che hai rilasciato. E' molto importante non perdere occasione per ribadire il nostro pensiero in tutti gli ambiti del vivere quotidiano.

Segnalo che un altro importante punto di contatto con la WNBR (World Naked Bycicle Race - Ciclonudista) è la rivendicaione e riappopriazione della dignità del proprio corpo, che tu hai giustamente citato nella parte finale dell'intervista.

Da cattolico convinto e praticante quale sono, sono arciconvinto che il naturismo, correttamente inteso, non solo non sia contrario alla morale cattolica (che vieta ben altro!) ma anzi sia cosa intrinsecamente buona e raccomandabile per il corretto sviluppo della personalità soprattutto dei più giovani.