COMUNICAZIONE AGLI UTENTI DEL FORUM

Il forum è stato per molti anni uno strumento di partecipazione e dibattito, che ha svolto un ruolo di testimonianza, raccogliendo contributi interessanti da parte di soci e simpatizzanti. Di questo dobbiamo ringraziare tutti coloro che hanno partecipato alle discussioni e in particolare i moderatori che negli anni hanno contributo a mantenere vivo questo luogo di incontro virtuale.

Siamo però convinti che oggi ci siano strumenti comunicativi maggiormente efficaci e che la “storica” concezione di forum debba essere superata.

Fermo restando che A.N.ITA. resta aperta agli stimoli che giungono dai soci, crediamo che questo confronto, per non essere fine a sé stesso e per poter essere costruttivo, debba essere riportato in altri ambiti di discussione, che su richiesta andremo appositamente ad organizzare.

Vogliamo trasformare il forum in un luogo di approfondimento culturale, uno strumento di crescita associativa capace di proporre stimoli e argomenti di riflessione.

Anni di storia associativa passati attraverso il forum non andranno comunque persi. Andremo a organizzare gli “scaffali della memoria associativa” dove chi lo vorrà potrà rileggere discussioni sulle tante tematiche di cui abbiamo discusso e ci siamo confrontati.

Ti invitiamo a visitare le “Piazze d’Arcadia”, il nuovo luogo di incontro del pensiero Naturista: https://www.italianaturista.it/piazze-di-arcadia

Global Naturist Forum

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cescoballa
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Messaggio da cescoballa » 15/11/2020, 16:48

Ma spero che questa idea di "INF commerciale" venga battuta e non veda la nascita; da quanto avete riportato fino ad ora non mi sembra che sia stata accolta con entusiasmo.
Francesco
Francesco Ballardini
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capitan1cino
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Messaggio da capitan1cino » 15/11/2020, 19:15

emmeicsics ha scritto: 15/11/2020, 11:01
Enrico Amoroso ha scritto: 14/11/2020, 20:30 Se poi è possibile avere una relazione sintetica o divisa per punti sarebbe un'ottima cosa intanto l'iniziativa, di per se, mi sembra buona.
Provo a riassumere la discussione delle prime 2 sessioni. Spero che gli altri italiani presenti completino o correggano la mia interpretazione o le mie sensazioni.

Naturismo - Dove siamo
La sessione che doveva servire a cercare una unità tra tutti i naturisti a livello mondiale è stata aperta dalla presidente dell'INF Sieglinde Ivo con una frase volta a distinguere tra naturisti veri e quelli che ha definito nudist swimmers, letteralmente nudisti nuotatori, noi diremmo nudisti da spiaggia. La proposta della INF per risolvere i problemi del naturismo è di creare una seconda INF commerciale in modo da superare alcuni presunti ostacoli che impediscono di coinvolgere le federazioni non europee. Le motivazioni addotte da Ivo per giustificare questa scelta sarebbero un problema di protezione dei dati (il GDPR valido in Europa, secondo Ivo le federazioni non europee non entrerebbero nella INF perché non vogliono rispettare il GDPR) e il fatto che in Europa le federazioni sono non-profit mentre fuori dall'Europa no. Ivo in pratica ha chiarito che l'INF si occupa di soldi e non di promuovere il naturismo e i diritti dei naturisti.
Le parole della Ivo sono state accolte con incredulità e perplessità dai relatori e con forte contrarietà da quasi tutti i partecipanti (circa 300).

Stéphane Deschênes (presidente della federazione canadese, già membro INF) ha dichiarato che si candiderà alla presidenza dell'INF.

Gli altri relatori hanno descritto le realtà locali, in particolare cosa si sta facendo per sostenere il naturismo in questo periodo di Covid che sta danneggiando sia le strutture che le associazioni. La soluzione consiste nel persistere nei propri obiettivi e cercare di essere creativi e sperimentare cose nuove.

Aumentare l'attrattività del naturismo

Relatori e alcuni dei partecipanti intervenuti hanno cercato di capire come far avvicinare al naturismo quei gruppi che la momento sono minoritari come donne, minoranze etniche, LGBT, disabili.
Il filo comune delle soluzioni che sembrano funzionare sono l'inclusività, l'apertura, nel senso di evitare quell'aura di segretezza che circonda molti degli eventi naturisti, la capacità di creare un'atmosfera in cui le persone si sentano coinvolte, sicure e con persone simili. Vanno evitati quegli atteggiamenti che portano chi fa parte di quei gruppi a sentirsi solo come oggetti di marketing.
Le persone di questi gruppi devono avere accesso a posizioni di comando, risorse e libertà di essere creativi.

Mio giudizio personale sulle 2 sessioni.
Per la prima mi pare che i naturisti del mondo siano meglio e più avanti rispetto a chi dovrebbe guidarli, si sarebbe potuto parlare di come l'INF dovrebbe fare lobby presso la Comunità Europea, presso i governi nazionali, e definire delle best practices che le federazioni nazionali, le associazioni e anche i gruppi sparsi potrebbero usare per promuovere il naturismo sia in termini numerici che aumentando i luoghi a disposizione. Invece è toccato sentire quel che ho scritto prima. Rincuora che, almeno a parole e in questa occasione, la maggior parte dei presenti non la pensasse come la INF.

Sulla seconda sessione Hector Martinez ha detto una cosa secondo me molto importante, cioè che è inutile reinventare la ruota. Le associazioni e i gruppi non dovrebbero perdere tempo ed energie cercando soluzioni che altrove sono già state trovate e hanno dato buoni risultati. A questo scopo una comunità online potrebbe servire per condividere queste esperienze e cercare di applicarle nella propria realtà. Mia considerazione, un ostacolo a questo è purtroppo che bisogna utilizzare una lingua comune per comunicare e questo è ancora un grosso ostacolo per molti paesi in cui la lingua inglese non è la prima lingua o non è conosciuta a sufficienza.

ciao
Massimo
Confermo e integro quanto riportato da Massimo.

Nella prima sessione, l'idea di organizzare INF/FNI per poter servire meglio le attività commerciali già la dice tutta. A mio avviso, forse, maggiore chiarezza tra profit e non-profit potrà forse giovare, chissà. I motivi, a mio avviso, non sono certo il GDPR ma di natura fiscale ... :)
Interessante comunque che praticamente tutti gli intervenuti rilevassero che in Europa il numero di associati diminuisse ovunque e che l'età media avanzasse. In controtendenza su questo aspetto centro e sud America, probabilmente perché in queste regioni il naturismo si sta diffondendo in questo momento e gli attivisti sono giovani.
Tutti comunque si arrovellavano per cercare di capire come attrarre i giovani, visti come il futuro del movimento. La risposta (a mio avviso) più centrata è stata quella di Martinez, presidente della federazione messicana: proporre attività adatte, promuovere e far crescere leadership della stessa età, in modo che i giovani possano riconoscersi in questi leader.
Interessante anche lo spunto sul perché non organizzare il congresso INF/FNI online (si sarebbe dovuto tenere in Slovenia questo autunno) ... la risposta di Ivo mi è sembrata sensata. Il congresso va tenuto traducendo tutto nelle tre lingue ufficiali (inglese, tedesco, francese). Impossibile farlo online. Forse anche questo aspetto di INF potrebbe essere cambiato, per cercare di rendere più snella tutta la parte burocratica ... ricordo che anni fa, ci fu la proposta di andare nella direzione opposta, aggiungendo lo spagnolo ... Anche qui i retaggi storici, forse, giocano qualche ruolo.

Nella seconda sessione, si è di nuovo dibattuto su come promuovere e far crescere il naturismo.
Di nuovo si è ragionato su come includere categorie solitamente poco rappresentate: giovani e donne. Di nuovo, la risposta più sensata, a mio avviso, è stata quella di proporre attività che possano interessare queste categorie di persone, promuovere modelli nella quale le persone possano sentirsi a proprio agio e riconoscersi.
Laurent Luft, Presidente dell'Associazione Naturista Parigina (ANP, associazione molto attiva in città), ha testimoniato che per coinvolgere di più le donne sembra meglio puntare su eventi di carattere culturale, come visite ai musei, cene, per coinvolgere di più i giovani su eventi di carattere sportivo. Meglio puntare sulla ricchezza di eventi diversi, piuttosto che puntare su scontistiche.
Interessante l'idea di far tesoro delle iniziative che funzionano per riproporle altrove, anche se credo che le varie proposte vadano sempre adattate al contesto, alle persone, al luogo. Difficile che la stessa idea possa funzionare in Svezia e in Spagna (e sono rimasto in Europa).
Molto interessante anche lo sviluppo di cooperazioni con le università per tematiche afferenti agli aspetti positivi che la nudità sociale può avere sulla nostra psiche, sulla personalità e sulla relazione con il prossimo. E' intervenuto su questo punto Keon West, ricercatore della facoltà di psicologia di Londra, presentando brevemente uno dei paper che ha recentemente pubblicato http://research.gold.ac.uk/id/eprint/28407/ - nella sua pagina altri lavori interessanti su come la nudità possa favorire lo stare meglio con se stessi e nel rapportarsi con gli altri https://www.gold.ac.uk/psychology/staff/west-keon/ . Penso che questa possa essere una delle vie da percorrere per promuovere il naturismo o quanto meno migliorarne l'accettazione. Noi conosciamo gli effetti positivi nella pratica della nudità sociale perché li sperimentiamo, ma se oltre a poterlo testimoniare personalmente ci fossero anche delle ricerche che avvalorano le nostre testimonianze, possiamo far capire che il naturismo è qualcosa di educativo, da promuovere e valorizzare, che va ben oltre il semplice star nudi su una spiaggia o in un resort naturista. Sarebbe interessante magari cooperare con ricercatori in Italia.
Alessandro
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Messaggio da capitan1cino » 15/11/2020, 19:33

Riguardo alla terza sessione, quella odierna, non mi ha entusiasmato per i contenuti.
Sono intervenuti alcuni dei gestori di strutture naturiste che hanno presentato la propria struttura, hanno dichiarato come era composta la propria clientela e come hanno affrontato la stagione passata.
In generale, per tutti gli intervenuti, una grossa fetta di clientela è straniera. In epoca COVID, con le restrizioni alla mobilità, le strutture del sud Europa hanno avuto qualche genere di problema riguardo ai numeri, mentre quelle inglesi e del nord Europa hanno visto apparire i clienti locali. In Europa la clientela rispecchia l'invecchiamento degli associati. Tutti stanno sperando che le cose possano andare meglio in futuro. In molti casi la clientela è assai fedele: si affeziona ad un posto e ci torna per 2, 3 settimane l'anno. Inevitabile che con il tempo, invecchi ...
Forse il COVID porterà a nuovi equilibri o ad una redistribuzione della clientela. Anche in questo caso, per attrarre i giovani ciò che conta sono le attività offerte ...

La quarta sessione non l'ho seguita per concomitanza con altro evento online.
Alessandro
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Messaggio da emmeicsics » 15/11/2020, 19:52

Anch'io come Alessandro ho trovato la terza sessione un po' noiosa e inconcludente. Dalle strutture non sono venute proposte concrete ai naturisti su come aiutare, a parte il suggerimento di fare passaparola e poco altro, e tra i relatori non c'erano rappresentanti delle federazioni o di INF.

La quarta sessione è stata la più interessante delle 4, sono emerse numerose critiche alla INF, a come funziona, a quali siano gli scopi, a come sia diretta. Tra i relatori c'erano anche persone che sono state o sono nel board di INF.
Riassumendo parecchio la richiesta principale è stata quella che INF si riformi in modo da agire come supporto alle federazioni e alle realtà locali e non per comandare e dirigere. A INF dovrebbero far capo una serie di attività di promozione del naturismo, anche dal punto di vista legislativo, e di condivisione delle best practices, non la difesa degli interessi delle strutture come avviene attualmente, probabilmente a causa del meccansimo dei bollini che spinge ad agire in quel modo.
Da più parti è anche emersa l'insensatezza nel continuare a considerare naturisti di serie b quelli che preferiscono limitarsi alla nudità in spiaggia o comunque al di fuori delle strutture.

ciao
Massimo
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Messaggio da emmeicsics » 16/11/2020, 16:18

capitan1cino ha scritto: 15/11/2020, 19:15 Interessante anche lo spunto sul perché non organizzare il congresso INF/FNI online (si sarebbe dovuto tenere in Slovenia questo autunno) ... la risposta di Ivo mi è sembrata sensata. Il congresso va tenuto traducendo tutto nelle tre lingue ufficiali (inglese, tedesco, francese). Impossibile farlo online. Forse anche questo aspetto di INF potrebbe essere cambiato, per cercare di rendere più snella tutta la parte burocratica ... ricordo che anni fa, ci fu la proposta di andare nella direzione opposta, aggiungendo lo spagnolo ... Anche qui i retaggi storici, forse, giocano qualche ruolo.
Non so, a me suona molto come una scusa o non aver fatto bene i compiti.
Ho cercato in pochi secondi su Google il nome di una nota piattaforma per conferenze online (quella che inzia con la Z ma probabilmente anche le altre) e translation e appaiono svariati risultati su come fare.

ciao
Massimo
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Andrea vi
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Messaggio da Andrea vi » 16/11/2020, 16:40

sinceramente non capisco perché dal vivo si può fare e online no
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Messaggio da emmeicsics » 16/11/2020, 17:32

Andrea vi ha scritto: 16/11/2020, 16:40 sinceramente non capisco perché dal vivo si può fare e online no
Appunto!

In realtà in teoria qualche ostacolo tecnico potrebbe anche esserci ma sono ormai mesi che tutte le piattaforme che offrono questo servizio hanno dovuto affrontare i casi più svariati. Vi pare possibile che nessuna azienda che ha a che fare con stranieri non abbia dovuto affrontare questo problema e non abbia sollecitato la piattaforma in uso a provvedere?
https://support.zoom.us/hc/en-us/artic ... d-webinars

Vabbé, siamo OT, saranno i rappresentanti delle federazioni a chiederne conto ma da umile socio anche questo si aggiunge alla lista di cose per cui l'INF va riformata.

ciao
Massimo
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Messaggio da sergino » 16/11/2020, 20:37

emmeicsics ha scritto: 16/11/2020, 17:32
Andrea vi ha scritto: 16/11/2020, 16:40 sinceramente non capisco perché dal vivo si può fare e online no
Appunto!

In realtà in teoria qualche ostacolo tecnico potrebbe anche esserci ma sono ormai mesi che tutte le piattaforme che offrono questo servizio hanno dovuto affrontare i casi più svariati. Vi pare possibile che nessuna azienda che ha a che fare con stranieri non abbia dovuto affrontare questo problema e non abbia sollecitato la piattaforma in uso a provvedere?
https://support.zoom.us/hc/en-us/artic ... d-webinars

Vabbé, siamo OT, saranno i rappresentanti delle federazioni a chiederne conto ma da umile socio anche questo si aggiunge alla lista di cose per cui l'INF va riformata.

ciao
Massimo
So di andare fuori tema, ma rispondo con estrema sintesi: forse la situazione che stiamo vivendo, non è parsa vera a chi vuole a denti stretti mantenere lo status quo, e tirare ancora in la la baracca per qualche tempo nella speranza di acquisire migliori posizioni.
Ricordo che l'attuale dirigenza INF è stata confermata in seconda battuta, solo dopo un ricorso presentato da un ex presidente FENAIT...
Tutto quadra ed anche il cerchio spero si chiuda presto.
Sergio
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Messaggio da sergino » 16/11/2020, 20:41

Leggo con estremo interesse i resoconti qui pubblicati, nella speranza che si aggiungano altri contributi.
Sergio
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giampi
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Messaggio da giampi » 16/11/2020, 20:50

Grazie a Massimo e Alessandro, per i puntuali report.
Non ci sono dubbi sul fatto che c'è molto lavoro da fare. Il primo è l'essere onesti nel pensiero. I numeri di rappresentanza dentro la INF sono condizionati da un'anomalia di fondo data dal fatto che le associazioni numericamente più importanti hanno clienti e non soci. Questo pesa nella sproporzione che si ha in assemblea. Anzichè pensare a una INF delle strutture commerciali, gli oepartori turistici del settore dovrebbero pensare al brand per rinnovarsi e rilanciarsi. Ai Naturisti pensano le associazioni, quelle che hanno soci veri, persone che fanno Naturismo tutto l'anno, nelle spiagge libere, negli eventi nudi, nei centri benessere. Soci che, comunque, scelgono per le proprie vacanze i villaggi e i campeggi Naturisti. Ma sino a quando l'attenzione di INF sarà orientata a ciò che è interesse economico di pochi, i numeri dei Naturisti che si avvicinano a questo mondo attraverso le associazioni non crescerà. Riproporre per anni ed anni, i soliti quattro eventi, senza capire che si può essere Naturisti non solo facendo un torneo di petanque, ma anche andando a visitare un museo o partecipare ad una cena nudi, non aiuta certo la crescita del Movimento. Non è partecipando ai saloni del turismo o alle fiere che si diffonde cultura naturista, o meglio non basta più e questo limita la capacità di spese per iniziative di maggior presa sociale.
Occorre sperimentare nuovi percorsi come quelli che stiamo, come A.N.ITA., sperimentando in Valsesia con il lavoro dei nostri soci, in primis di Marco Calzone, che sta facendo nascere il primo "distretto del turismo naturista". Brand che presto vorremmo replicare anche in altri territori legati al Naturismo, ma che sanno guardare ai territori i cui il Naturismo va a collocarsi.
Giampietro Tentori - Presidente A.N.ITA.
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