Minor (quale mai sarà il nome?) pone l'attenzione su un tema veramente importante.
Io appartengo a quella generazione che è venuta dopo il '68 e personalmente ho scoperto lo stare nudi casualmente in Sardegna e poi l'ho vissuto dalla fine degli anni '70 in avanti come esigenza personale di vivere in modo completo il contatto con la Natura. Poi, ma molto poi, ho scoperto le associazioni Naturiste. Ho avuto modo di scoprire alcuni modi diversi dello stare nudi. Non li giudico. Li studio. La debolezza del Movimento Naturista italiano è stato, a mio avviso, l'aver voluto provare ad egemonizzare il movimento stesso. Questo ha chiuso, spesso, il movimento a nuove contaminazioni, rendendo spesso difficile o improbabile l'avvicinarsi di giovani.
Attenzione però a farne una mera questione generazionale. La forza del Movimento sta nell'incontro generazionale. Dentro questo incontro dovete portare le vostre idee, la vostra voglia di Naturismo, che sarà diversa dalla mia e da quella delle persone che sono venute ancor prima di noi, sino ai pionieri italiani degli anni '60. Dovete portare le vostre proposte di eventi che non possono essere le stesse che vanno avanti da decenni, sempre uguali. Quella è storia, che vale la pena scoprire e studiare, non può essere per sempre.
Non so se hai avuto modo di leggerla. Da quest'anno abbiamo ripreso a pubblicare italiaNaturista
Sarebbe interessante, se tu avessi tempo e voglia, poter sviluppare questa tua riflessione in quelle pagine. Pensaci e facci sapere. Se vuoi capire qualcosa di più su tempi, modi, numero battute richieste, ecc., puoi scrivermi a
redazione@naturismoanita.it
ciao
giampi