COMUNICAZIONE AGLI UTENTI DEL FORUM

Il forum è stato per molti anni uno strumento di partecipazione e dibattito, che ha svolto un ruolo di testimonianza, raccogliendo contributi interessanti da parte di soci e simpatizzanti. Di questo dobbiamo ringraziare tutti coloro che hanno partecipato alle discussioni e in particolare i moderatori che negli anni hanno contributo a mantenere vivo questo luogo di incontro virtuale.

Siamo però convinti che oggi ci siano strumenti comunicativi maggiormente efficaci e che la “storica” concezione di forum debba essere superata.

Fermo restando che A.N.ITA. resta aperta agli stimoli che giungono dai soci, crediamo che questo confronto, per non essere fine a sé stesso e per poter essere costruttivo, debba essere riportato in altri ambiti di discussione, che su richiesta andremo appositamente ad organizzare.

Vogliamo trasformare il forum in un luogo di approfondimento culturale, uno strumento di crescita associativa capace di proporre stimoli e argomenti di riflessione.

Anni di storia associativa passati attraverso il forum non andranno comunque persi. Andremo a organizzare gli “scaffali della memoria associativa” dove chi lo vorrà potrà rileggere discussioni sulle tante tematiche di cui abbiamo discusso e ci siamo confrontati.

Ti invitiamo a visitare le “Piazze d’Arcadia”, il nuovo luogo di incontro del pensiero Naturista: https://www.italianaturista.it/piazze-di-arcadia

Proposta di legge regionale a tutela del naturismo

Comunicazioni al pubblico da parte di A.N.ITA.
Consultare anche gli annunci presenti sul nostro sito http://www.italianaturista.it
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cescoballa
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Messaggio da cescoballa » 04/02/2014, 11:08

Mi fa piacere che fino ad ora giungano osservazioni sempre molto costruttive.
Sabato mattina 8 febbraio Franca incontrerà la Consigliera Regionale con cui abbiamo il contatto e cecherà di arsi fissare un appuntamento a breve (compatibilmente agli impegni di tutti) per cui penso che entro questo sabato si possa chiudere la fase di richiesta di contributi affinchè si possano fare le eventuali modifiche suggerite e arrivare ad una proposta definitiva (che naturalmente sarà la proposta dell'A.N.ITA. ma non è detto che nei vari passaagi istituzionali resti tale).
Francesco Ballardini
Ultima modifica di cescoballa il 05/02/2014, 9:05, modificato 1 volta in totale.
Francesco Ballardini
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jarod73
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Messaggio da jarod73 » 04/02/2014, 23:43

E' compito dei gestori delle aree destinate al naturismo, siano esse aree pubbliche o private,...


Secondo me se l' area è pubblica come una spiaggia non ci deve essere alcun gestore o almeno non per forza. E' scontato che debbano essere le forze dell'ordine o la polizia locale a vigilare. Diversa cosa per aree private o pubbliche non libere ma date in concessione. Non vorrei che se poi si vengano a destinare aree pubbliche che poi senza gestori, anche se libere, non permettano la loro fruizione...
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capitan1cino
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Messaggio da capitan1cino » 06/02/2014, 21:45

giampi ha scritto:Scusandomi per il ritardo con cui intervengo in questa importante discussione, dopo aver ringraziato il CD di ANITA per il buon lavoro fatto e per la scommessa di questa proposta di legge, provo a dire qualche mia perplessità su alcune formulazioni indicando soluzioni alternative:

Art.3 c. 2 - a mio avviso va indicata la durata della concessione o per lo meno va specificato che la stessa sarà temporanea. L'applicazione del canone di concessione non può essere un optional. Può comunque essere previsto una contropartita come ad esempio la manutenzione o riqualificazione dell'area. Proporrei la seguente riscrittura: “Le aree destinate alla pratica naturista, oltre che essere lasciate alla libera e gratuita fruizione, possono essere concesse a associazioni non lucrative o privati,che ne garantiscano il buon funzionamento e la fruizione. L'individuazione del concessionario è fatta tramite procedura ad evidenza pubblica. La durata della concessione è stabilita nel bando di concessione, così come il canone di concessione richiesto.”

Art.3 c.3 – in linea con quanto detto prima il canone non può essere simbolico o nullo. In caso di aree demaniali il canone è normato dalla legge e non esistono agevolazioni per il no-profit. La corte dei conti casserebbe qualsiasi concessione che non abbia un riscontro economico. Esiste comunque la possibilità del canone ricognitorio per un bene pubblico dato in uso. E' applicabile nel caso in cui venga riconosciuta la valorizzazione del bene da parte del gestore. Per me il riferimento al canone, in questo comma, va tolto. Eviterei inoltre di dire che “In ogni caso si garantisce la possibilità di attrezzare l'area ...” piuttosto direi “Il Concessionario, nel pieno rispetto delle normative vigenti in materia di igiene, ambientale e paesistica e dopo ottenimento delle necessarie autorizzazioni, ha la facoltà di attrezzare con strutture amovibili le aree avute in concessione al fine di migliorarne la fruizione e garantirne la sicurezza.”

Art.3 c.4 - Riscriverei in modo più semplice questo articolo: “E' demandato al Comune il controllo delle aree date in concessione.”

Art. 4 – Lo scriverei nel seguente modo: E' data facoltà a soggetti privati di aprire strutture ricettive e ricreative destinate al naturismo. L'eventuale realizzazione di manufatti o infrastrutture è vincolata dall'ottenimento delle necessarie autorizzazioni edilizie, ambientali ed igieniche.

Art.5 – Una cosa è un'area pubblica, un'altra quella privata. Così come una cosa è la vigilanza ed un'altra è l'ordine pubblico. Non citerei le aree private perchè normate in modo diverso. Proporrei una versione di questo tipo: “La vigilanza delle aree pubbliche adibite alla pratica del naturismo spetta ai Comuni. Nel caso di aree date in concessione la vigilanza spetta agli stessi concessionari.”

Art.6 - “La segnalazione delle aree pubbliche destinate alla pratica naturista, ivi comprese quelle date in concessione, devono essere evidenziate mediante l'apposizione di semplici cartelli indicanti l’inizio della zona naturista, posti a partire da 50 m dall’inizio dell’area adibita alla pratica naturista.

Resto a disposizione per chiarimenti o approfondimenti. Ci aspetta, dopo qualche messa a punto, un grande lavoro di relazioni per fare lobby e trovare chi in Regione ci porti all'obiettivo. Io ci sono per dare un mano.
Ciao
Giampi
Per poter valutare meglio le osservazioni proposte da Giampi, ho apportato le modifiche suggerite. Non sto affermando che siano accolte, sarà il CD a esprimersi ...
Ho anche apportato anche una modifica alla formulazione dell'Art. 1, dove si diceva "la nudità come logica conseguenza del proprio modo di essere interiore" ... Pino F. da FENAIT ci ha fatto notare che è meglio affermare che la nudità è la PREMESSA, non la CONSEGUENZA di quanto affermato prima.

:?: Qualcuno vede controindicazioni alla formulazione sotto riportata?


PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE
VALORIZZAZIONE DELLA PRATICA DEL NATURISMO


Art. 1. Definizioni, finalità e principi generali

1. Si definisce naturismo “un modo di vivere in armonia con la natura, caratterizzato dalla pratica della nudità in comune, allo scopo di favorire il rispetto di se stessi, degli altri e dell'ambiente”. Il naturismo è un movimento che si propone di promuovere un contatto diretto con la natura privo di artificiosità e convenzioni sociali, partendo dal rispetto verso le persone, per arrivare al rispetto degli animali e dell'ambiente attraverso uno stile di vita che vede la nudità come la premessa del proprio modo di essere interiore.

2. La Regione Lombardia, nell’ambito delle proprie competenze, ai sensi dell’articolo 117, comma IV, della Costituzione, riconosce e promuove nel proprio territorio le condizioni necessarie per garantire la possibilità di praticare il naturismo, riconoscendolo come stile di vita sano, naturale ed educativo, nonché avente grandi potenzialità di sviluppo economico.

Art. 2. Competenze della Regione

1. La Regione, per perseguire le finalità di cui all’articolo 1, favorisce
l'individuazione di aree pubbliche e a richiesta di quelle private da destinare alla pratica del naturismo e la realizzazione d’infrastrutture pubbliche e private destinate al medesimo scopo, anche con la concessione di contributi attraverso le vigenti leggi d’incentivazione del settore turistico.

Art. 3. Aree pubbliche destinate alla pratica naturista

1. I Comuni, o comunque gli enti competenti in materia, anche in accordo tra loro, individuano e destinano spiagge lacustri o fluviali, boschi ed altri ambienti naturali di proprietà del demanio o di enti pubblici, alla pratica del naturismo, a cominciare da quelli in cui tale pratica è già consuetudine. Tale adempimento deve avvenire entro 180 giorni dalla promulgazione della presente legge. Ogni Comune ha la facoltà di ampliare nel tempo le zone già individuate e di trovare nuovi siti da destinare alla pratica naturista.

2. Le aree destinate alla pratica naturista, oltre che essere lasciate alla libera e gratuita fruizione, possono essere concesse a associazioni non lucrative o privati, che ne garantiscano il buon funzionamento e la fruizione. L'individuazione del concessionario è fatta tramite procedura ad evidenza pubblica. La durata della concessione è stabilita nel bando di concessione, così come il canone di concessione richiesto.

3. Con riferimento al comma 2, il Concessionario, nel pieno rispetto delle normative vigenti in materia di igiene, ambientale e paesistica e dopo ottenimento delle necessarie autorizzazioni, ha la facoltà di attrezzare con strutture amovibili le aree avute in concessione al fine di migliorarne la fruizione e garantirne la sicurezza

4. E' demandato al Comune il controllo delle aree date in concessione.

5. Trascorso il termine temporale di cui al comma 1, nel caso in cui i Comuni o gli altri enti competenti non abbiano provveduto ad individuare e destinare le previste aree alla pratica naturista, le organizzazioni, le associazioni, società o altri soggetti portatori di interesse pubblico possono chiedere agli stessi l'autorizzazione ad adibire delle aree alla pratica naturista, in relazione alla loro passata ed abituale frequentazione naturista o alla forte vocazione a diventare area destinata alla pratica naturista. Il Comune o gli altri enti interpellati devono inviare risposta scritta e motivata entro i 90 giorni successivi. Nel caso di mancata risposta vale la regola del silenzio assenso, pertanto l'area soggetta a richiesta sarà automaticamente autorizzata.

Art. 4. Aree private destinate alla pratica naturista

1. E' data facoltà a soggetti privati di aprire strutture ricettive e ricreative destinate al naturismo. L'eventuale realizzazione di manufatti o infrastrutture è vincolata dall'ottenimento delle necessarie autorizzazioni edilizie, ambientali ed igieniche.

Art. 5. Vigilanza delle aree destinate alla pratica naturista

1. La vigilanza delle aree pubbliche adibite alla pratica del naturismo spetta ai Comuni. Nel caso di aree date in concessione la vigilanza spetta agli stessi concessionari.

Art. 6. Delimitazione e segnalazione delle aree destinate alla pratica naturista

1. La segnalazione delle aree pubbliche destinate alla pratica naturista, ivi comprese quelle date in concessione, devono essere evidenziate mediante l'apposizione di semplici cartelli indicanti l’inizio della zona naturista, posti a partire da 50 m dall’inizio dell’area adibita alla pratica naturista.

Art. 7. Norma finale

1. La presente legge sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale della Regione Lombardia.

2. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione.
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Messaggio da nudomark » 06/02/2014, 22:23

La mia opinione è che vada indicato nel testo il meno possibile, se creiamo un testo con troppe specifiche si rischia che poi venga stravolto dai politici che si appelleranno su ogni punto pur di girarlo come vogliono o controbatterlo!
Più vaghi si resta, fermo restando alcuni punti essenziali che secondo me erano ben evidenti, meglio è.

Purtroppo l'attuale colore politico della Regione Lombardia non sarà mai favorevole a questa legge, ne ho già prova da alcuni miei contatti a livello locale di esponenti politici facenti parte sia della maggioranza che dell'opposizione.(certo non sono in regione ma comunque sono la loro base)

Siamo lontani anni luce dalla prospettiva turistica dell'Abruzzo...qui la prima risposta è stata: con tutti i casini che ci sono pensate che qualcuno vi ascolti e soprattutto rompa in regione sputtanandosi per questo?

Crediamoci comunque ma...
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Messaggio da capitan1cino » 07/02/2014, 7:43

A mio avviso, ognuno deve svolgere pienamente il suo ruolo assumendosene le responsabilità. Sta a noi chiedere e proporre. Sicuramente i politici, al momento, sono in tutt'altre faccende affaccendati. Ciò non toglie che noi si debba accettare muti lo status quo.
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Messaggio da Andrea vi » 07/02/2014, 21:00

ci si prova,la cosa più importante è scrivere bene l'art1 e qui ci siamo perché riconosce implicitamente che praticare naturismo è un diritto costituzionale
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Messaggio da cescoballa » 13/02/2014, 12:25

Direi che la fase di discussione, approfondimento, suggerimenti, ecc. possa ritenersi chiusa.
Propongo di sottoporre al più presto la proposta di legge riscrtitta da Alessandro, tenendo conto dei suggerimenti arrivati dai vari soci (che ringraziamo), al C.D. per inviarla come nostra proposta definitiva al politico con cui abbiamo contatto.
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Messaggio da nudomark » 13/02/2014, 17:26

Per quanto mi riguarda ok la formulazione con le osservazioni pervenute.
Direi che terminata questa fase ora si possa passare alla presentazione al politico come suggerito da Francesco.
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Messaggio da khrenek » 14/02/2014, 17:29

Anche a mio parere siamo arrivati alla formulazione finale, quindo possiamo procedere.
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Cordialmente nudo
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Se l'uomo fosse stato pensato per andare nudo,
nascerebbe in quel modo.
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