COMUNICAZIONE AGLI UTENTI DEL FORUM

Il forum è stato per molti anni uno strumento di partecipazione e dibattito, che ha svolto un ruolo di testimonianza, raccogliendo contributi interessanti da parte di soci e simpatizzanti. Di questo dobbiamo ringraziare tutti coloro che hanno partecipato alle discussioni e in particolare i moderatori che negli anni hanno contributo a mantenere vivo questo luogo di incontro virtuale.

Siamo però convinti che oggi ci siano strumenti comunicativi maggiormente efficaci e che la “storica” concezione di forum debba essere superata.

Fermo restando che A.N.ITA. resta aperta agli stimoli che giungono dai soci, crediamo che questo confronto, per non essere fine a sé stesso e per poter essere costruttivo, debba essere riportato in altri ambiti di discussione, che su richiesta andremo appositamente ad organizzare.

Vogliamo trasformare il forum in un luogo di approfondimento culturale, uno strumento di crescita associativa capace di proporre stimoli e argomenti di riflessione.

Anni di storia associativa passati attraverso il forum non andranno comunque persi. Andremo a organizzare gli “scaffali della memoria associativa” dove chi lo vorrà potrà rileggere discussioni sulle tante tematiche di cui abbiamo discusso e ci siamo confrontati.

Ti invitiamo a visitare le “Piazze d’Arcadia”, il nuovo luogo di incontro del pensiero Naturista: https://www.italianaturista.it/piazze-di-arcadia

Oscenità vista da vicino

Informazioni su cosa è il naturismo, discussioni su aspetti e problematiche inerenti la pratica naturista. Articoli, video, recensioni su libri inerenti al naturismo e alla pratica naturista.
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emmeicsics
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Oscenità vista da vicino

Messaggio da emmeicsics » 28/03/2020, 11:32

Segnalo questo articolo della rivista americana Popular Nudism (1964).

L'articolo consiste in alcune scansioni delle pagine della rivista, devo quindi mettere i link alle varie pagine e non è possibile usare i traduttori automatici, mi spiace per i non inglesisti.

https://twitter.com/NaturistVintage/sta ... 08/photo/1

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L'articolo cerca di definire, da un punto di vista di uno psicologo cosa sia l'oscenità, le connessioni e le differenze con la sessualità e con la nudità tipica di nudismo/naturismo.
Interessante un aneddoto relativo ad una persona con alcuni comportamenti compulsivi legati alla sfera sessuale a cui lo psichiatra che lo aveva in cura suggerì di frequentare un club naturista.

Mi piacerebbe sapere se conoscete casi simili, cioè di persone che sono state invitate a frequentare dei luoghi naturisti come cura per risolvere delle difficoltà di tipo psicologico.

ciao
Massimo
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Enrico Amoroso
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Messaggio da Enrico Amoroso » 28/03/2020, 23:29

Io non ho mai sentito di psicologi che consigliano il nudismo come cura in compenso a volte, praticando naturismo, ho visto strane persone che avrebbero avuto bisogno di andare da uno psicologo.
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Alelid
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Messaggio da Alelid » 29/03/2020, 8:43

Sono d'accordo con Enrico. Per quanto riguarda la domanda in emmeicsics, non ho mai sentito nulla di simile, ma negli ambiti della psicologia-antropologia-sociologia-pedagogia ci sono stati molti studi sul naturismo in particolare negli anni '60.
Alessandro e Lidia
emmeicsics
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Messaggio da emmeicsics » 29/03/2020, 10:43

Alelid ha scritto: 29/03/2020, 8:43 Sono d'accordo con Enrico. Per quanto riguarda la domanda in emmeicsics, non ho mai sentito nulla di simile, ma negli ambiti della psicologia-antropologia-sociologia-pedagogia ci sono stati molti studi sul naturismo in particolare negli anni '60.
Probabilmente il naturismo negli Stati Uniti ha avuto un impatto diverso rispetto all'Italia in quel periodo. Là i club nudisti erano probailmente centinaia, qui forse 2 o 3, là andare dallo psicologo era quasi uno status symbol, da noi una cosa per pazzi o limitata ai benestanti. La probabilità che uno psichiatra o uno psicologo avesse una conoscenza approfondita di un centro naturista in Italia era prossima allo zero, negli Stati Uniti decisamente più alta.

ciao
Massimo
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Enrico Amoroso
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Messaggio da Enrico Amoroso » 30/03/2020, 18:26

emmeicsics ha scritto: 29/03/2020, 10:43 Probabilmente il naturismo negli Stati Uniti ha avuto un impatto diverso rispetto all'Italia in quel periodo. Là i club nudisti erano probailmente centinaia, qui forse 2 o 3, là andare dallo psicologo era quasi uno status symbol, da noi una cosa per pazzi o limitata ai benestanti. La probabilità che uno psichiatra o uno psicologo avesse una conoscenza approfondita di un centro naturista in Italia era prossima allo zero, negli Stati Uniti decisamente più alta.

ciao
Massimo
Concordo in effetti da noi chi va dallo psicologo quasi se ne vergogna o comunque evita di dirlo ben conoscendo il pensiero comune a riguardo.
In ogni caso per me il naturismo quando va tutto bene e soprattutto se praticato in luoghi autorizzati, è un bagno di serenità (per cui se fossi uno psicologo lo consiglierei) il problema è come ci si imbatte in situazioni che ti invogliano a provarlo e riuscire a scrollarsi di dosso "l'educazione alla vergogna". Quando, con gli amici dell'A.N.AB. frequentavamo Punta Ferruccio, luogo storicamente frequentato ma non autorizzato, è capitato che alcuni, trovatisi li per caso, dopo un po' hanno trovato naturale spogliarsi anche loro e questa è sicuramente una delle situazioni migliori per iniziare.
Iscritto A.N.AB.
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Gli adulti son solo bambini cresciuti male.
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