COMUNICAZIONE AGLI UTENTI DEL FORUM

Il forum è stato per molti anni uno strumento di partecipazione e dibattito, che ha svolto un ruolo di testimonianza, raccogliendo contributi interessanti da parte di soci e simpatizzanti. Di questo dobbiamo ringraziare tutti coloro che hanno partecipato alle discussioni e in particolare i moderatori che negli anni hanno contributo a mantenere vivo questo luogo di incontro virtuale.

Siamo però convinti che oggi ci siano strumenti comunicativi maggiormente efficaci e che la “storica” concezione di forum debba essere superata.

Fermo restando che A.N.ITA. resta aperta agli stimoli che giungono dai soci, crediamo che questo confronto, per non essere fine a sé stesso e per poter essere costruttivo, debba essere riportato in altri ambiti di discussione, che su richiesta andremo appositamente ad organizzare.

Vogliamo trasformare il forum in un luogo di approfondimento culturale, uno strumento di crescita associativa capace di proporre stimoli e argomenti di riflessione.

Anni di storia associativa passati attraverso il forum non andranno comunque persi. Andremo a organizzare gli “scaffali della memoria associativa” dove chi lo vorrà potrà rileggere discussioni sulle tante tematiche di cui abbiamo discusso e ci siamo confrontati.

Ti invitiamo a visitare le “Piazze d’Arcadia”, il nuovo luogo di incontro del pensiero Naturista: https://www.italianaturista.it/piazze-di-arcadia

Comportamenti ecologici e consumo critico

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raggiogiallo
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Messaggio da raggiogiallo » 02/04/2019, 20:36

luzypan ha scritto: Se per Naturismo intendete tornare a vivere in una baita con il camino e la legna da ardere
Ma perché devi estremizzare? O è bianco o è nero, o tutto o niente, o 0 o 1... Mica siamo computer che hanno bisogno di istruzioni binarie? Attenzione che troppa tecnologia può dare al cervello! :lol:
Quanto scrivono Sergino e Alessandro sono scelte molto sagge e assolutamente condivisibili, e assolutamente lontane dall'estremismo. Dicono che bisogna ridurre il più possibile la produzione di imballaggi in plastica. Riciclare costa, e se non vi è la dovuta raccolta differenziata, o la progettazione di imballaggi con i singoli materiali separabili, il riciclaggio diventa difficile da attuare.
Per quanto riguarda la plastica già nei mari e negli oceani, vi posto l'ormai famoso progetto The Ocean Cleanup, che consiste in un sistema superficiale passivo (saranno le acque superficiali, con il loro moto, a portare i rifiuti all'interno delle aree di raccolta).
Le strade per diminuire i rifiuti plastici (e non solo) non sono univoche, ma molteplici. Provo ad evidenziare alcune (ma quanto mi scoccia però essere off-topic, per favore qualcuno apra prima o poi una conversazione sul tema approcci ecologici e finalmente saremo al posto giusto là) soluzioni:
- acquisto di beni di consumo sfusi: detersivi, cereali, etc...
- uso di imballaggi compostabili biodegradabili (sono già stati studiati, aspettiamo solo le norme nazionali ed europee che li rendano obbligatori, e per favore non prendetevela con l'Europa se è uno dei pochi posti al mondo dove si prende ancora sul serio la politica ambientalista)
- autoproduzione: può essere uno sfizio e un hobby molto divertente, io e la mia fidanzata spesso ci divertiamo a produrre profumi e burro di cacao, ottenendo insieme anche un basso costo finale, ed una elevata qualità del prodotto (trovatemi un burro di cacao in commercio senza derivati del petrolio...)
- filtraggio casalingo dell'acqua potabile, o acquisto di acqua in bottiglie di vetro (etc...)

Mi affaccio alla finestra, e il giorno di raccolta differenziata di plastica e metalli, il mio vicino ha in media sette volte la mia produzione di rifiuti.
Ultima modifica di raggiogiallo il 02/04/2019, 21:27, modificato 2 volte in totale.
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Re Artú
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Messaggio da Re Artú » 02/04/2019, 21:20

Forse necessita un po' di sensibilità in più, una presa di coscienza più profonda: ogni nostro comportamento "eccessivo" produce un danno all'ambiente. Comprare qualcosa che non è strettamente necessario produce un danno all'ambiente sottraendo risorse a chi ne ha più bisogno. Necessariamente, particolarmente il naturista, deve essere sobrio; esserlo nelle misura che ognuno di noi è capace di attuare. Non ci si deve sottrarre a questo dovere. È un sacrificio così grande non consumare prodotti usa e getta? Oppure riciclare, cercare di aggiustare quel che si rompe? E tanti altri accorgimenti che richiedono soltanto un minimo di buona volontà?
Giuseppe
"Il miglior fare è il non fare" (Masanobu Fukuoka)
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Dingopino
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Messaggio da Dingopino » 02/04/2019, 22:22

Intanto combattiamo che le plastiche facilmente sostituibile vanno vietato dalla bottiglia della bevanda passando per le detersivi finendo al yogurt
Poi per il disastro della spiaggia non si può pulire con robot
La dove si può si usa già oggi il trattore e un rastrello si produce poi un mix di plastica e detriti legniosi e piante
Un rifiuto speciale che ha un costo elevato di smaltimento
Alla lecciona abbiamo un ecosistema molto delicato posto dove nidifica il frattino e un ecosistema molto raro fa parte di un parco regionale protetto da norme europee
Se pulisco la lo faccio con molta attenzione di non disturbare un nido che sono difficile da vedere al confine dalla striscia di sabbia e la vegetazione ma non dentro la vegetazione
Sono anche minacciati da i finti Nudisti che si nascondino in mezzo ai cespugli e calpestano tutta la zona normalmente usato dai ucelli
Noi naturisti dobbiamo imparare anche di conoscere bene i nostri lidi e vivere in armonia disturbando meno possibile
Allora niente trattore o robot alla lecciona tanto siamo già in tanti a pulire rispetto a 5 o 6 anni fa siamo diventati tanti
Nudo e semplicemente bello.
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paolobolsena
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Messaggio da paolobolsena » 03/04/2019, 10:03

Quando vado in spiaggia da sempre penso come molti mi metto a raccattare le cose nella mia zona e a buttarle dove e quando possibile, ma l'anno scorso quando con Yijie abbiamo partecipato alla raccolta a San Vincenzo sinceramente non immaginavo la quantità mostruosa di robe che avremmo tirato fuori insieme (senza parlare del mitico operoso Sergino, straordinario scoiattolo in grado di entrare anche nella macchia più fitta per estrarre bottiglie e quant'altro incastrate tra rami rametti e rovi di passaggio).

La verità è che l'Europa in un modo o nell'altro scarica nelle acque l'equivalente di 66mila tir di plastica all'anno ed è uno dei continenti nei quali ciò accade in misura minore. La stragrande maggioranza di queste plastiche è destinata a frantumarsi non in microplastica ma in nanoplastica, particelle così minute da essere rilevabili soltanto con analisi microscopica, particelle che ormai da lungo tempo sono nella catena alimentare. La quasi totalità delle acque del mondo è contaminata da nanoplastiche.
L'Unione Europea per una volta ha fatto una cosa buona proprio nei giorni scorsi mettendo un limite alla produzione e commercializzazione di plastiche dure, purtroppo non ha avuto sufficiente lungimiranza per dividere quelle biodegradabili da quelle che non lo sono, fatto che naturalmente alimenta l'estremismo del dibattito in un senso e nell'altro e mortifica la ricerca soprattutto italiana su questo tema.

Ciò nonostante l'Europa produce solo una minima parte della plastica complessivamente riversata in mare. Il grosso viene dall'Africa, dove la diffusione di questi materiali è pari soltanto all'assenza di normative di contenimento.

Ahimé i primi esperimenti di riduzione del danno dell'oceano (e i plastic vortex sono stati rilevati non solo nel Pancifico ma in tutti gli oceani) sono fin qui falliti perché la tecnologia non regge il moto ondoso, ma ci sono diversi laboratori al lavoro e anche grandi idee all'orizzonte, quindi è senz'altro vero che la tecnologia potrà dare una mano, ma è anche evidente che non potrà che svolgere una parte del lavoro fino a quando le attività umane non inizieranno a trarre profitto dall'adattarsi all'ambiente anziché dal consumarlo.

Cosa possiamo fare? A parte sostenere con tutta la forza possibile i giovani che chiedono un cambiamento delle priorità del mondo e il rispetto di accordi internazionali che pur perdenti sono almeno qualcosa, possiamo guardarci intorno e vedere dove sia la plastica nel nostro piccolo mondo e di che tipo sia. Pensiamo per fare un esempio a chi ancora compra e utilizza il pile, un materiale non ancora vietato ma che ogni volta che viene lavato rilascia nelle acque milioni di frammenti di plastica. Ma sarebbe utile anche impegnarsi per misurare le nanoplastiche nei nostri laghi, dove pare abbondino (sono state analizzate solo le acque di Garda e Bolsena, se non erro, con risultati scoraggianti), questo perché la misura della contaminazione sarà un elemento sempre più decisivo nelle scelte di politica pubblica.

Le normative, così come la tecnologia, arrivano tardi rispetto ai tempi delle industrie dei materiali e dell'energia e soprattutto ai tempi della ricerca. Tocca ai cittadini e penso anche ai naturisti farsi carico del proprio mondo, buttare insieme i rifiuti trovati nelle spiaggie forse non sarà risolutivo ma è di certo un esempio per chi osserva e che magari, da quel giorno, smetterà di lasciare in giro i propri rifiuti.
luzypan
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Messaggio da luzypan » 03/04/2019, 10:09

raggiogiallo ha scritto:
luzypan ha scritto: Se per Naturismo intendete tornare a vivere in una baita con il camino e la legna da ardere
Ma perché devi estremizzare? O è bianco o è nero, o tutto o niente, o 0 o 1... Mica siamo computer che hanno bisogno di istruzioni binarie? Attenzione che troppa tecnologia può dare al cervello! :lol:
Quanto scrivono Sergino e Alessandro sono scelte molto sagge e assolutamente condivisibili, e assolutamente lontane dall'estremismo.

Da come mi era stato risposto mi pareva il contrario...

Ridurre gli sprechi? Certo ma se siamo qui a discuterne significa che noi già non sprechiamo, non siamo dei consumisti, siamo persone attente all'ecosistema, mediamente informate, etc...

Stabilito questo dovremmo convenire che la plastica ad uso imballaggio alimentare è una minima parte della plastica che finisce in mare.

la questione che alcuni non sembrano valutare appieno che la plastica è spesso diventata l'unico materiale funzionale alla costruzione di beni non sotto accusa ma di largo consumo. L'esempio delle automobili è lampante.

Nell'ambito edilizio la componente plastica ha fatto il suo ingresso da decenni. E' necessario riciclare centinaia di materiali differenti, e certo che ha un costo, ma questo costo grava già sull'aquisto del bene che compriamo, altrimenti il riciclo non viene effettuato. Mi pare che funzioni così...

Le acque minerali vendute in contenitori di plastica per alcuni sono una evoluzione di questo commercio, per altri un danno all'ecosistema. Escluso il fatto che io beva l'acqua potabile, che potabile lo è per diversi usi domestici ma non per essere usata come bevanda (già il the fatto con l'acqua potabile ha un sapore orrendo), l'arternativa del vetro porta a un costo maggiore, a un peso maggiore dell'imballaggio e al solito necessario processo di riciclo.

Quindi ribadisco il concetto di riciclaggio che è attualmente l'unica via di uscita dal delirio delle discariche. Anche i pannelli solari e fotovoltaici e le batterie delle auto elettriche e via così, è tutto materiale che prima o poi necessitterà un ritiro e uno smaltimento.

Ho snontato una vecchia lavatrice recuperando le parti ancora utili: c'era dentro di tutto, dal metallo, ai cavi elettrici, alla plastica, persino due contrappesi in cemento! Farla portar via mi costava... :(
luzypan
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Messaggio da luzypan » 03/04/2019, 10:29

paolobolsena ha scritto: Le normative, così come la tecnologia, arrivano tardi rispetto ai tempi delle industrie dei materiali e dell'energia e soprattutto ai tempi della ricerca. Tocca ai cittadini e penso anche ai naturisti farsi carico del proprio mondo, buttare insieme i rifiuti trovati nelle spiaggie forse non sarà risolutivo ma è di certo un esempio per chi osserva e che magari, da quel giorno, smetterà di lasciare in giro i propri rifiuti.


Arrivano tardi perchè gli esseri umani attendono di avere il mostro in casa prima di intervenire a livello politico ecologico.

Molte tecnologie per il recupero di ecosistemi erano già in atto oltre mezzo secolo fa, perché una cosa che ai giovani non si dice (gravandoli psicologicamente di un senso di colpa fatto di retorica del bel tempo passato) è che si inquinava in maniera pesantissima anche negli anni venti del secolo scorso, basti pensare al famoso Lago d'Orta (Piemonte).

Un'altra cosa a cui hai giustamente accennato, è che i continenti meno sviluppati e in via di sviluppo inquinano oggi in maniera disastrosa. Dove non ci sono regole ci si ammazza più facilmente...

Che fare. Ecco che torna la nostra domandona. Posso comprare lo yogurt nel barattolino di vetro, le banane dal fruttivendolo e non nella vaschetta di polistirolo all'esselunga. Ma il polistirolo lo trovi ovunque come protezione per gli imballaggi, e come vola via in mare il polistirolo non c'è null'altro...

Tornare alla produzione di sospensioni da imballaggio in cartone riciclato. Già lo si fa. Eliminato il polistirolo ti accorgi dei tubi di plastica che trovi anche in spiaggia! Miliardi di di chilometri di tutbi di plastica sparsi per il mondo, per lo più sottoterra.

Gli acquedotti... lascio la parola a Sergino... :lol:
luzypan
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Messaggio da luzypan » 04/04/2019, 13:43

giampi ha scritto:
L'altro problema è proprio la plastica, che deve essere messa al bando come sta avvenendo in Europa, ma deve sparire da tutto il mondo, in primis quella mono uso.
giampi

Ok, io ci rinuncio. Ma non bannatemi sostenendo che "non" siete integralisti.
:(
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Dingopino
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Messaggio da Dingopino » 04/04/2019, 14:10

Luzipan dove il problema di bandire la plastica monouso tipo bottiglie di acqua buste varie continitori Esselunga
E altri
Certo non c'è da bandire tutta la plastica visto che qualcosa si riesce da fare che ha una vita più Lunghe tipo una strazia di plastica fatto da riciclo
Nudo e semplicemente bello.
luzypan
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Messaggio da luzypan » 04/04/2019, 14:39

I sacchetti di plastica sono spariti dai supermercati (ma non dagli altri negozi) lasciando spazio a quelli in materiale bio; sostanzialmente inutili, questi ultimi, perché si rompono; ma da decenni i supermercati fornivano sacche di tela e iuta, acquistabili e riutilizzabili per mille altri usi (ne ho ancora una che avrà 25anni e adesso la uso per portare la terra dal giardino al terrazzo...)

ergo si possono eliminare alcune cose di plastica, ma non molto purtroppo. bandire le vaschette di polistirolo per la frutta e il polistirolo da imballo CERTO! Bandire le bottiglie di plastica per l'acqua???

Ok, fatemi proposte alternative ecologiche che non consistano nell'abolire il commercio delle acque minerali.
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Messaggio da Dingopino » 04/04/2019, 15:32

Io sono cresciuto con le bottiglie in vetro con reso e sono cresciuto
Il problema oggi è anche che chi vive a Messina vuole bere acqua dal Piemonte e quelli del Piemonte preferisce quello della Puglia
Nudo e semplicemente bello.
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