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Vitrù, Diario di un viaggiatore nudo

Inviato: 23/08/2021, 11:47
da mabis
NUDO PATUIT (il viaggiatore nudo)
Il pudore inventò il vestito per maggiormente godere la nudità
Iniziamo dalla fine: Vitrù
Incuriosito da questo strano gruppo di ragazzi interessati a far nascere un’associazione naturista in Calabria, attraverso Gioacchino, un ragazzo di Catanzaro dell’età di mia figlia, ho iniziato a seguire le gesta che hanno portato alla nascita di Vitrù. Progetto bellissimo, bellissima la grafica utilizzata per il simbolo e belle le idee. Un’unica domanda: fanno sul serio o è fuffa?
Qualche video chiamata e molti messaggi mi hanno indotto a credere nella bontà di questo progetto. Certo per uno come me senza strutture mentali forse si vede un po’ troppo formalismo, fatto sta che a giugno viene alla luce questa bella creatura.
La voglia di ritornare in Calabria per scoprire la sua anima nuda mi fa mettere in contatto con i quattro visionari e, nonostante avessi già un’estate piena, decido di trovare una settimana per fare questa follia.
Perché di follia si tratta, decido di non cercare un luogo in cui dormire, vorrei girare la Calabria in bici e ho il conto in rosso. Alla fine, propendo per il noleggio di un’auto e questo si rivelerà la scelta migliore.
La prima persona di cui voglio parlare è Antonio anche se è stata l’ultimo che ho incontrato. Formalismo da giurista di lunga data parla come un libro stampato e vedendolo sempre solo in giacca e cravatta non riesco a figurarmelo nudo. Lui mi propone l’itinerario e non avrebbe senso esprimere preferenze e desiderata, mi fido ciecamente.
La macchina alla fine l’ho presa, per alcuni giorni la chiamo Mukka per poi capire che è una Opel Mokka, sarà il mio giaciglio. Sono previsti spostamenti a Nord sud e centro.
La prima apparizione umana è Emanuele. Non so se essere imbarazzato o lanciarmi subito nella conoscenza. Lui mi porta in visita di Altomonte, borgo bellissimo, mostrandomi molte delle opere da lui realizzate in Chiese e in giro per la cittadina.
Sono estasiato dal suo talento. Decidiamo di andare a vedere le cascate di San Sosti, anche per il gemellaggio con Bra, la città in cui ho lavorato per 20 anni. Dalle cascate si passa al torrente e nel giro di 10 secondi siamo nudi con i piedi nell’acqua. Il naturismo cancella immediatamente le barriere e siamo già amici. Io più nordico mi butterei in acqua che giudico fresca, lui è bloccato dall’idea del freddo.
Il passaggio successivo è quello di arrivare al Santuario poco distante per conoscere Renato. Il secondo vitruviano è quello che sentivo più vicino perché nei contatti precedenti mi è sembrato il più “spanato”.
Renato e Rex ci accolgono come vecchi amici. Rex continua a offrire ogni genere di beni mangerecci, buona cosa perché non ho previsto una spesa cibo.
Cena offerta in una paninoteca fantastica e parte l’avventura della prima notte.
Intanto 60 km di strada e poi inizia la ricerca a Sibari.
Ho deciso di dormire in auto e alla fine trovo alcuni camper sulla riva del mare, mi affianco ma mentre mi posiziono riesco a insabbiarmi e così all’una di notte sono lì con due cinesi che non parlano italiano a cercare di inventare il modo di tirar fuori la macchina. Nulla da fare. I camperisti si accorgono dell’accaduto e così sei uomini nerboruti si palesano con corde e macchina per il traino. Alle due sono libero e giro circa un’ora per cercare la giusta location e alla fine decido di tornare in riva al mare.
Almeno tre ore penso di aver dormito, stremato. Certo non ho fatto la doccia, non ho lavato i denti ma esistono appunto i vigorsol. Al mattino mi raggiungono Emanuele e Renato. Ormai siamo un trio affiatato e si si va in spiaggia. Avevo espresso il desiderio di essere una tela umana per il body painting ma il risultato è sconvolgente. Divento la mappa umana della Calabria.
Anche se in spiaggia non ci sono altri naturisti è così naturale stare senza costume che non riesco a coprirmi neppure in presenza di tessili di passaggio.
Mare stupendo ma soprattutto compagnia stupenda. Emanuele mi ha portato da mangiare e ci raggiunge anche Tommaso.
Più tardi andiamo in stazione a prendere altri due ragazzi e diventiamo una bella compagnia. A fine serata l’intera spiaggia è nuda e stare lì è bellissimo e liberante. Decido di andare a dormire in un parcheggio a Zambrone, sono talmente stanco che non cerco nulla per la cena e crollo.
Il terzo giorno incontro Leonardo, lui è un neo Vitruviano ma soprattutto un bravissimo storico del costume (che detto così poco si armonizza col naturismo) che ho intervistato per ItaliaNaturista per poi diventare amici virtuali. L’incontro reale mi emoziona non poco perché è esattamente così come me lo aspettavo, esattamente come era successo per Emanuele e Renato.
La seconda spiaggia che scopro è quella che resterà nel cuore: Santa Domenica di Ricadi.
Stare con amico come Leo in un posto da favola non ha prezzo. Mi sento veramente fortunato e non mi interessa non aver ancora visto una doccia o un piatto.
Notte in campeggio con la scelta di non spendere un solo centesimo. Quindi doccia gelata e shampoo dimenticato da qualche distratto.
Non sono mai stato in un campeggio tessile e non so come ci si comporti. Io comunque sto nudo con la tenda spalancata ma nessuno si lamenta.
Leo mi fa il regalo più bello e passa con me il giorno successivo. Andiamo a Stignano. Io sono preoccupato perché non so come presentarmi ad Antonio. Decido di essere me stesso, che servirebbe far finta di essere un altro? Lo vedo nudo con la cravatta e questo mi tranquillizza, anche lui non mette maschere.
Che giornata stupenda a Stignano, sono in compagnia di due persone fantastiche e di una natura incredibile. Il mare è di un azzurro quasi irreale. Per completare il sogno Antonio ha preparato il cous cous con pesce spada, non lo sa ma è uno dei miei piatti preferiti-
Andiamo a visitare le rovine del castello di San Fili che diventa il set fotografico che ho sempre sognato di vivere. Alternandomi con Leo posiamo in tutte le posizioni, io che odio il mio corpo lo metto in mostra per l’ennesima volta davanti ad un obiettivo.
Si passa poi a Gerace e qui la passione di Antonio per la sua terra tocca livelli altissimi. Mangio il primo gelato delle vacanze. Non sento di essermi privato di qualcosa, dormo dove posso e mangio quello che mi offrono. Ricorda Mt 6,25 Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai eppure il Padre vostro celeste li nutre.
Mi sento benedetto. Stare con questi quattro amici mi ha fatto bene, forse li avrò stancati ma davvero avevo bisogno di questo calore.
L’ultimo giorno lo passo a Santa Domenica di Ricadi in silenzio a ringraziare per ogni secondo vissuto. Fuori programma l’ultima notte, quando finalmente sono riuscito a addormentarmi e a cacciare centinaia di formiche dalla tenda ha iniziato a piovere, naturalmente avevo tutti i vestiti appesi a prendere aria.
Il viaggio di ritorno è durato 25 ore con nello zaino vestiti e tende bagnate ma accetterei tutto per rivivere questa avventura. Grazie Vitruviani
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Re: Vitrù, Diario di un viaggiatore nudo

Inviato: 23/08/2021, 14:33
da cescoballa
Bel "reportage" :) , un po' "ecumenico" ;) ma bello :) .
Mi sorge però una domanda :) , ma in Calabria vi sono solo "vitruviani" o non hai avuto occasione tu di incontrare le "vitruviane"?
Francesco

Re: Vitrù, Diario di un viaggiatore nudo

Inviato: 23/08/2021, 14:46
da mabis
sono andato per conoscere i 4 fondatori e ne ho conosciuti 3. Ho conosciuto anche delle ragazze che partecipano ai loro incontri ma parlando di loro ho postato foto con loro.

Re: Vitrù, Diario di un viaggiatore nudo

Inviato: 23/08/2021, 14:47
da mabis
sull'ecumenico saranno gli studi fatti. ahahah

Re: Vitrù, Diario di un viaggiatore nudo

Inviato: 24/08/2021, 15:07
da Enrico Amoroso
Bel resoconto sono riuscito a leggerlo sino alla fine cosa che non mi capita spesso con scritti così lunghi per un forum.

Re: Vitrù, Diario di un viaggiatore nudo

Inviato: 28/08/2021, 19:24
da mabis
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in effetti non è un pezzo da Forum perchè non esprime nulla di particolare se non la cronaca di un viaggio. Spero venga in luce la grande spinta ritrovata nel gruppo Vitrù, uno stimolo per adottare sempre nuove strategie per far crescere il movimento naturista.