Ravenna 24 Ore
del 30/04/2012
"Foce Bevano protetta ma è possibile visitarla"
La Forestale illustra il percorso di tutela. "Turisti soddisfatti"
http://www.ravenna24ore.it/news/ravenna ... -visitarla
“La Regione Emilia-Romagna dispone di 150 chilometri di costa ma, se si eccettuano alcuni scanni del Delta del Po, solo circa 10 chilometri conservano ancora caratteristiche di naturalità.
Il litorale tra Lido di Dante e Lido di Classe, poco a sud di Ravenna, è stato istituito Riserva Naturale dello Stato dal 1979 (R.N. “Duna costiera ravennate e foce del torrente Bevano) proprio per conservarne le caratteristiche naturali. Considerato il grado di antropizzazione dei litorali nazionali e soprattutto di quello romagnolo, l’istituzione di questo tratto di litorale come area protetta fu senza dubbio lungimirante”. Giovanni Nobili, vice questore aggiunto del Corpo Forestale, illustra la situazione a Foce Bevano.
Un mosaico di habitat
“In particolare – continua la Forestale - l’area presso la foce del Bevano è costituita da un mosaico di diversi habitat, tutti di particolare pregio naturalistico. Un progressivo stato di degrado è stato evidenziato durante gli ultimi anni con perdita di biodiversità peculiare ed aumento di specie estranee o banali, osservato sia tra le specie vegetali che tra quelle animali.
Causa prima di questo degrado è stata senza dubbio una diffusa, intensa e non controllata presenza antropica". La foto è stata scattata il 1° maggio 2010, prima della regolamentazione.
L’Ufficio territoriale per la Biodiversità di Punta Marina del Corpo Forestale dello Stato, organo di gestione della Riserva ha provveduto dalla primavera 2010 alla regolamentazione delle modalità di accesso alla spiaggia con motivazioni strettamente ambientali, considerata la delicatezza di questa area dal punto di vista naturalistico e conservazionistico”. L’area è stata successivamente sottoposta anche ad ulteriori vincoli. In particolare è critica la situazione del “fratino”
Difendere il "fratino"
“La scheda della Rete Natura 2000 (il sistema di aree protette europeo) riferita all’area (reperibile su internet), facendo riferimento alla vulnerabilità del sito evidenzia il 'disturbo antropico incontrollato in particolare il turismo balneare (disturbo dei nidi su duna di fratino e impedimento della nidificazione di fraticello)'.
La situazione del fratino nell’area è particolarmente critica: delle 12 coppie nidificanti (circa un terzo di tutte quelle presenti in Emilia-Romagna), presenti nel 2011, nessuno dei pulcini nati è riuscito ad involarsi. Tutta la popolazione adriatica di questa specie è in gravi difficoltà, come evidenziato anche nel seminario sull’argomento tenutosi a Comacchio in occasione della Fiera del Birdwatching lo scorso 28 aprile, ma la ormai esigua popolazione romagnola è ad un passo dall’estinzione rispetto a quelle delle coste abruzzesi e marchigiane che, pure, sono a grave rischio.
Nella zonizzazione del Parco regionale del Delta del Po l’area di foce Bevano è l’unica classificata come 'Zona A' (in breve, sono consentite solo le attività di studio e l’osservazione)".
Un solo chilometro "interdetto"
"Per tali motivi il Corpo Forestale dello Stato, con la regolamentazione adottata, ha inteso fornire una risposta ad una situazione di frequentazione diffusa e senza controllo in grado di vanificare le finalità di conservazione dell’area.
L’ampia attività di sensibilizzazione svolta direttamente sul posto da parte del Corpo Forestale dello Stato , anche con l’impiego di cartellonistica informativa (che spesso viene danneggiata) ed il coinvolgimento degli Enti locali, cerca di garantire la tutela di un solo chilometro di spiaggia entro il quale l’accesso è precluso completamente. Un solo chilometro su 150 totali.
Quest’area d’altra parte è percepita come una “spiaggia libera”, mentre in realtà è una Riserva Naturale con precise finalità. In una visione strettamente utilitaristica dell’ambiente naturale, la spiaggia viene vista come un luogo improduttivo e/o di svago, mentre la novità e l’originalità della proposta del Corpo Forestale dello Stato è proprio nella necessità di tutelare questa sottile fascia di sabbia, importante area di transizione tra il mare e l’entroterra ed habitat peculiare di specie che stanno scomparendo da altri siti proprio per la forte presenza dell’uomo.
Diversi segnali di apprezzamento
La proposta del Corpo Forestale dello Stato è stata accolta e rispettata da migliaia di cittadini che frequentano la spiaggia tra il Lido di Dante ed il Lido di Classe. Diversi sono i segnali di apprezzamento che pervengono dalle Associazioni Ambientaliste e da singoli appassionati. Numerosi turisti interpellati, soprattutto se provenienti da altre realtà, hanno apprezzato lo sforzo fatto e sono rimasti affascinati dalla bellezza di un luogo lasciato, anche in piena alta stagione, libero da sdraio, ombrelloni e teli colorati.
L’area cui viene fatto riferimento non è preclusa alla visita. Ciascun cittadino può accedervi con il rispetto dovuto, godendone la bellezza e preservandone, con il proprio comportamento corretto, le caratteristiche. Quanti desiderano frequentare quest’area per il turismo balneare possono liberamente farlo nelle aree adibite a tale pratica, nel completo spirito delle norme in materia, che auspicano entro la aree naturali protette un’integrazione positiva tra la presenza delle attività umane e l’ambiente tutelato".