Attacco alla pratica naturista a Lido di Dante (RA)
Inviato: 30/03/2012, 18:54
Domenica scorsa, 25/3/2012 sono state elevate alcune sanzioni ad alcuni ignari naturisti che sembra stazionassero a Lido di Dante in zona NON PROTETTA, non molto distante dal camping Classe.
Si tratta di un'operazione della Guardia Forestale che inspiegabilmente pare si sia eretta a paladino della legge ... dimenticandosi di una corposa giurisprudenza a favore della pratica naturista in zone dove questa è divenuta consuetudine, come a Lido di Dante.
Riportiamo due notizie apparse su siti e stampa locale degni di nota.
Il primo riporta un'intervista al comandante provinciale del Corpo forestale dello Stato che sembra confermare l'attacco alla pratica naturista al Lido di Dante. Il secondo espone la posizione di Confesercenti, che seppur mossa da interessi economici, ci sembra saggia ed equilibrata.
Romagna noi
Bassona basta nudismo: staccate le prime multe
del 25/3/2012
http://www.romagnanoi.it/news/ravenna/7 ... multe.html
RAVENNA - Svolta epocale, linea di assoluta fermezza, stretta applicazione della legge. Chiamatela come vi pare, tanto il concetto è lo stesso. Perché quanto sta per accadere alla Bassona, non si era mai verificato prima. Anzi, sta già accadendo: le prime denunce ai naturisti sono già scattate. E badate bene: naturisti, non esibizionisti o maniaci. Come dire che l’estate 2012 è destinata a segnare lo stop definitivo al naturismo (ovvero al nudismo) in quella che per anni è stata considerata tra le spiagge italiane più famose in tal senso.
Il comandante provinciale del Corpo forestale dello Stato, il primo dirigente Gianpiero Andreatta, conferma tutto: “Quest’anno si è già partiti, si sanziona il naturismo. I controlli della Forestale - spiega - si muoveranno su un doppio binario: la tutela ambientale e la stretta applicazione della legalità”. Il che significa “salvaguardia dell’ambiente e contrasto all’eventuale pratica naturista”. Con un obiettivo chiaro: “Fruizione e sicurezza”.
“Ci stiamo muovendo nell’ambito di controlli generali di tutela e salvaguardia dell’ambiente - spiega il primo dirigente - E in questo contesto, in considerazione del fatto che non c’è più una specifica ordinanza, applicheremo la legge”. Che nella fattispecie significa una denuncia per violazione dell’articolo 726 del codice penale. Testuale: “atti contrari alla pubblica decenza”. I primi verbali sono già partiti nel corso di controlli che hanno riguardato le dune e le nidificazioni. Non era mai accaduto che scattassero sanzioni sui naturisti. Dobbiamo forse tornare indietro fino agli anni ‘70 per trovare qualcosa di simile. Ma in ben altro contesto, sia ambientale che legislativo.
“Nessuna preclusione ideologica al naturismo - sottolinea Andreatta - ma vigilanza sull’uniformità di comportamento e rigorosa applicazione della legge”. Dopotutto in molti si sono sempre domandati per quale ragione se nessuno andava nudo a Marina di Ravenna o a Marina Romea, perché mai questo doveva accadere a Lido di Dante.
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Ravenna notizie
Confesercenti: "Serve una soluzione per il naturismo a Lido di Dante"
del 28/3/2012
http://ravennanotizie.it/main/index.php ... post=53657
Piuttosto che sanzioni e contenzioso, addirittura in avvio di stagione che penalizzano la località e le attività economiche che hanno investito su questa nicchia di mercato turistico e ambientale consolidato da anni nel Lido, serve uno sforzo comune per trovare finalmente una soluzione politica e amministrativa alla identificazione di un area per il naturismo a Lido di Dante.
Non si può cambiare a fine marzo una delle offerte e delle identità conosciute e apprezzate del Lido senza peraltro avere alle porte altre alternative adeguate. Le sanzioni effettuate nei giorni scorsi insieme agli annunci che ne sono seguiti, hanno suscitato allarme tra gli operatori locali e tra i naturisti praticanti, parte dei quali si sta informando sugli sviluppi facendo sapere che in queste condizioni si vedranno costretti a cambiare zona.
La legge regionale del 2006 che ha disciplinato il turismo naturista, per quanto perfettibile, è stata assunta non solo per la legalizzazione di aree naturali da destinare a questa pratica molto diffusa in Europa, ma soprattutto per estenderla anche ad altri luoghi e non per inibirla come rischia di succedere.
Più volte ci siamo rivolti alle autorità affinchè si risolva senza nuove polemiche ed esasperazioni la definizione di un'area destinata al naturismo facendo tesoro anche delle esperienze positive svolte recentemente proprio a Lido di Dante e anche del contesto di miglioramento registrato la scorsa stagione.
Lo stesso Consiglio Comunale di Ravenna a fine dicembre 2010 all'unanimità aveva approvato una precisa volontà politica con un ordine del giorno che "invita il Sindaco e la Giunta a trovare, stanti le prescrizioni di legge e le indicazioni degli organismi di tutela, anche attraverso un dialogo con le associazioni naturiste, una collocazione nella zona della Bassona di un'oasi di turismo naturista o comunque a valutare opportunità che, nel dialogo con istituzioni preposte ed associazioni, possano scaturire per dare risposta ad un filone turistico fondamentale per l'eterogeneità dell'offerta ravennate".
Fermo restando la tutela ambientale da un lato e la repressione (questa si dura) e il giusto controllo dei fenomeni degenerativi che si presentano nel Lido, la Confesercenti anche a fronte delle sollecitazioni degli operatori del Lido chiede pubblicamente e auspica, con un paziente impegno e il concorso delle realtà interessate, che si lavori alla ricerca di una soluzione per un'area consona, delimitata, gestibile e finalmente riconosciuta e che avvii una fase nuova, utile al decollo anche economico della località.
Questa è la "svolta epocale" di cui c'è bisogno con coerenza e buon senso, non di nuovi conflitti controproducenti.
Molti operatori chiedono interventi in favore dell'area per il naturismo con una soluzione compatibile, idonea e integrata, coerente per storia e natura e con la stessa promozione che è stata fatta e attrezzata per competere con altri paesi su questa nicchia di mercato. Nicchia di cui più volte la stessa stampa ha evidenziato la valenza, le tendenze in crescita oltre che le politiche di accoglienza di altre nazioni europee.
Si tratta di un'operazione della Guardia Forestale che inspiegabilmente pare si sia eretta a paladino della legge ... dimenticandosi di una corposa giurisprudenza a favore della pratica naturista in zone dove questa è divenuta consuetudine, come a Lido di Dante.
Riportiamo due notizie apparse su siti e stampa locale degni di nota.
Il primo riporta un'intervista al comandante provinciale del Corpo forestale dello Stato che sembra confermare l'attacco alla pratica naturista al Lido di Dante. Il secondo espone la posizione di Confesercenti, che seppur mossa da interessi economici, ci sembra saggia ed equilibrata.
Romagna noi
Bassona basta nudismo: staccate le prime multe
del 25/3/2012
http://www.romagnanoi.it/news/ravenna/7 ... multe.html
RAVENNA - Svolta epocale, linea di assoluta fermezza, stretta applicazione della legge. Chiamatela come vi pare, tanto il concetto è lo stesso. Perché quanto sta per accadere alla Bassona, non si era mai verificato prima. Anzi, sta già accadendo: le prime denunce ai naturisti sono già scattate. E badate bene: naturisti, non esibizionisti o maniaci. Come dire che l’estate 2012 è destinata a segnare lo stop definitivo al naturismo (ovvero al nudismo) in quella che per anni è stata considerata tra le spiagge italiane più famose in tal senso.
Il comandante provinciale del Corpo forestale dello Stato, il primo dirigente Gianpiero Andreatta, conferma tutto: “Quest’anno si è già partiti, si sanziona il naturismo. I controlli della Forestale - spiega - si muoveranno su un doppio binario: la tutela ambientale e la stretta applicazione della legalità”. Il che significa “salvaguardia dell’ambiente e contrasto all’eventuale pratica naturista”. Con un obiettivo chiaro: “Fruizione e sicurezza”.
“Ci stiamo muovendo nell’ambito di controlli generali di tutela e salvaguardia dell’ambiente - spiega il primo dirigente - E in questo contesto, in considerazione del fatto che non c’è più una specifica ordinanza, applicheremo la legge”. Che nella fattispecie significa una denuncia per violazione dell’articolo 726 del codice penale. Testuale: “atti contrari alla pubblica decenza”. I primi verbali sono già partiti nel corso di controlli che hanno riguardato le dune e le nidificazioni. Non era mai accaduto che scattassero sanzioni sui naturisti. Dobbiamo forse tornare indietro fino agli anni ‘70 per trovare qualcosa di simile. Ma in ben altro contesto, sia ambientale che legislativo.
“Nessuna preclusione ideologica al naturismo - sottolinea Andreatta - ma vigilanza sull’uniformità di comportamento e rigorosa applicazione della legge”. Dopotutto in molti si sono sempre domandati per quale ragione se nessuno andava nudo a Marina di Ravenna o a Marina Romea, perché mai questo doveva accadere a Lido di Dante.
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Ravenna notizie
Confesercenti: "Serve una soluzione per il naturismo a Lido di Dante"
del 28/3/2012
http://ravennanotizie.it/main/index.php ... post=53657
Piuttosto che sanzioni e contenzioso, addirittura in avvio di stagione che penalizzano la località e le attività economiche che hanno investito su questa nicchia di mercato turistico e ambientale consolidato da anni nel Lido, serve uno sforzo comune per trovare finalmente una soluzione politica e amministrativa alla identificazione di un area per il naturismo a Lido di Dante.
Non si può cambiare a fine marzo una delle offerte e delle identità conosciute e apprezzate del Lido senza peraltro avere alle porte altre alternative adeguate. Le sanzioni effettuate nei giorni scorsi insieme agli annunci che ne sono seguiti, hanno suscitato allarme tra gli operatori locali e tra i naturisti praticanti, parte dei quali si sta informando sugli sviluppi facendo sapere che in queste condizioni si vedranno costretti a cambiare zona.
La legge regionale del 2006 che ha disciplinato il turismo naturista, per quanto perfettibile, è stata assunta non solo per la legalizzazione di aree naturali da destinare a questa pratica molto diffusa in Europa, ma soprattutto per estenderla anche ad altri luoghi e non per inibirla come rischia di succedere.
Più volte ci siamo rivolti alle autorità affinchè si risolva senza nuove polemiche ed esasperazioni la definizione di un'area destinata al naturismo facendo tesoro anche delle esperienze positive svolte recentemente proprio a Lido di Dante e anche del contesto di miglioramento registrato la scorsa stagione.
Lo stesso Consiglio Comunale di Ravenna a fine dicembre 2010 all'unanimità aveva approvato una precisa volontà politica con un ordine del giorno che "invita il Sindaco e la Giunta a trovare, stanti le prescrizioni di legge e le indicazioni degli organismi di tutela, anche attraverso un dialogo con le associazioni naturiste, una collocazione nella zona della Bassona di un'oasi di turismo naturista o comunque a valutare opportunità che, nel dialogo con istituzioni preposte ed associazioni, possano scaturire per dare risposta ad un filone turistico fondamentale per l'eterogeneità dell'offerta ravennate".
Fermo restando la tutela ambientale da un lato e la repressione (questa si dura) e il giusto controllo dei fenomeni degenerativi che si presentano nel Lido, la Confesercenti anche a fronte delle sollecitazioni degli operatori del Lido chiede pubblicamente e auspica, con un paziente impegno e il concorso delle realtà interessate, che si lavori alla ricerca di una soluzione per un'area consona, delimitata, gestibile e finalmente riconosciuta e che avvii una fase nuova, utile al decollo anche economico della località.
Questa è la "svolta epocale" di cui c'è bisogno con coerenza e buon senso, non di nuovi conflitti controproducenti.
Molti operatori chiedono interventi in favore dell'area per il naturismo con una soluzione compatibile, idonea e integrata, coerente per storia e natura e con la stessa promozione che è stata fatta e attrezzata per competere con altri paesi su questa nicchia di mercato. Nicchia di cui più volte la stessa stampa ha evidenziato la valenza, le tendenze in crescita oltre che le politiche di accoglienza di altre nazioni europee.