Alelid ha scritto:L'ambiente dunale è estremamente delicato e il semplice calpestarle innesca fenomeni di degrado che col tempo portano anche all'erosione costiera, quindi alla sparizione delle spiagge stesse. Quindi solitamente nelle aree protette è esplicitamente vietato calpestarle. Il turismo balneare in genere danneggia questo ambiente, già dalla fine dell'800 la maggior parte dei lungomare sono stati realizzati tagliando la pineta e la macchia e spianando le dune.
Le dune di gran parte dell'Italia sono state spianate per costruire, cementificare e asfaltare. Non inventiamoci 'sta favola che il turista calpestando ha distrutto la macchia mediterranea.
Se poi ipotizziamo migliaia di persone che attraversono le dune della lecciona quotidianamente, certo anche questo non fa bene. Infatti per questo, se la zona è protetta a tale livello andrebbe scritto chiaramente di non inoltrarsi tra le dune sui cartelli fronte spiaggia, perché la maggior parte dei turisti che sta a mare spesso tende a fare una passeggiata nell'interno... Oddio, la farebbe se poi non ci fosse l'altro problema del vedersi inseguiti dai playboy da spiaggia...
Insomma a quanto pare sarebbe facile risolvere il problema della Lecciona con un non nulla. Se infatti è vietato anche solo attraversare le dune sui sentieri interni trasversali alle vie a mare che scendono dal viale dei tigli, avremmo risolto d'un botto il problema di chi si fionda tra le dune per fare sesso creando appunto quella situazione di ambiguità che genera poi il chiacchiericcio.
E allora che i vigili facciano osservare quei divieti senza venire a rompere l'anima al nudista che si fa la tintarella o il bagno nudo. Poi, ok, siamo in Italia...