Re: Un po' di storia dell'A.N.ITA. (e del naturismoitaliano)
Inviato: 02/06/2018, 16:45
SEMPRE IN TEMA DI SALUTE RIPORTO QUESTO ARTICOLO DI GIUSEPPE GHIRARDELLI (ANCHE SPIRITOSO A DIMOSTRAZIONE CHE SI SAPEVA PRENDERE ANCHE CON LEGGEREZZA), SEMPRE TRATTO DAL NOTIZIARIO N° 30 DELL'A.N.ITA. DEL GENNAIO 1976.
Francesco Ballardini" IO FUI UN NICOTINOMANE"
L'articolo "DROGA", di Federico Alvisi, apparso sul sul notiziario n°9 di novembre 1975 dell''A.N.B. (di cui non sono in possesso; nota di FB), mi ha richiamato alla memoria quella che fu una svolta importante della mia vita: l'aver smesso di fumare dopo molti anni di sigaretta.
Fumavo moltissimo, troppo. Avevo cominciato quasi per scherzo sui 20 anni, forse per darmi un tono e fare come gli altri, e via via con gli anni la dose era aumentata. Malgrado non riscontrassi disturbi specifici, sentivo che v'era qualcosa che non andava, che mi faceva male, ma ciò che maggiormente mi stizziva era che non ero mai riuscito a smettere malgrado vi avessi tentato diverse volte. Ero riuscito ad astenermi anche due mesi ma poi, ad una certa occasione, qualcuno insisteva ad offrirmi una sigaretta e tornavo a fumare ingordamente più di prima. Ricordo certe umiliazioni al cinema (allora era proibito fumare quando la maschera mi richiamava con il solito ritornello "signore la sigaretta!". Ricordo nei cantieri edili gli operai (Ghira era ingegnere, nota di FB) che utilizzavano le mie "cicche" perché erano molto lunghe e mi vergognavo per questa mia apparente manifestazione di spreco.
Accadde a Roma nel 1948, che dovessi andare frequentemente a trovare un parente in una clinica specializzata per la disintossicazione da stupefacenti. Il poveretto non era capace di liberarsi dalla morfina che gli avevano somministrato per alleviare le sofferenze in seguito ad un incidente. In quella clinica mi capitava spesso d'intrattenermi con un giovane medico, molto entusiasta del suo lavoro, che mi diceva cose interessanti circa il mondo della droga e delle sofferenze che certi ricoverati dovevano subire per guarire. Fu in una di quelle conversazioni che il nostro medico mi apostrofò pressapoco così:
"Intendiamoci bene, caro Ghirardelli, lei per me è un nicotinomane, clinicamente non diverso da quelli che sono qui in cura.
L'unica grande differenza è che questa gente è bollata dalla società perché sono dei "drogati" e Lei invece non lo è. La nicotina è una droga "pesante", è un alcaloide come lo è la cocaina, la morfina, l'eroina, la codeina con certe stesse ripercussioni sui centri nervosi e sulla volontà.
A differenza delle altre la nicotina, in un certo senso, è la più stupida perché non procura nessun piacere; infatti Lei soffre quando non ha la sigaretta e smette di soffrire appena fuma. Lei ha cominciato a fumare senza rendersi conto di quel che faceva, pressapoco come quei "drogati" che sono qui in cura. Nessuna differenza anche in questo. Una differenza forte è invece che la sua "droga" è legale mentre le altre sono "bollate" e illegali. La sua fortuna è che il tabacco contiene pochissima nicotina altrimenti ne morirebbe o perderebbe la vista o le verrebbe il ballo di San Vito. Chiaro?"
Quel discorso mi mortificò fino a quel momento avevo ritenuto che il fumo fosse un vizio qualsiasi e la cosiddetta nicotina un veleno da nulla ma non sapevo che fosse una "DROGA", e per di più del tipo di quelle su cui ero tanto prevenuto! Ciò era troppo. Lo choc vinse la nicotina: smisi di colpo di fumare e non fumai più!.
I primi quattro o cinque mesi furono molto duri perché la tentazione di fumare era molto forte ma in seguito subentrò anche un certo entusiasmo per i vantaggi sulla salute che erano sempre più evidenti: avevo 38 anni, un deciso ritorno della primitiva memoria, il miglioramento della vista , una grande distensione, ritorno del gusto e dell'olfatto (chi mai se li ricordava più i profumi dell'aria e della terra ed i veri sapori dei cibi?), la sessualità ringiovanita, intestino sistemato, ottimismo, piacere di vivere. Complessivamente un tesoro
Ora, ovviamente, non ho più alcuna prevenzione per i "drogati", li considero per quello che sono, delle vittime incapaci di ribellarsi all'alcaloide che gli blocca la volontà. Anche quando osservo un fumatore intossicato(nicotinomane cronico), e me ne accorgo subito da come fuma e da come spegne la sigaretta, provo una certa pena ben comprendendo il suo stato di schiavitù. Che non è poco!
Vi ho detto tutto, naturisti fumatori, questo articolo ho scritto per voi, è come un omaggio.
Giuseppe Ghirardelli