Alessandro Bonfanti
Inviato: 12/07/2017, 11:39
Buongiorno a tutti!
Mi chiamo Alessandro Bonfanti, ho 30 anni, vivo da poco più di un anno a Manerba del Garda (BS), mentre il mio paese di origine è Colzate (Bg).
Da quando mi sono trasferito qui, grazie alla "testimonianza" del mio compagno, mi sono avvicinato poco alla volta alla realtà naturista, a me aliena fino ad all'ora, ma della quale ho iniziato subito a cogliere gli influssi positivi, con vivo e grato stupore, nel modo di rapportarmi con me stesso e con gli altri. Credo sia inutile, e forse ridondante, sottolineare qui come l'approccio naturista permetta di abbattere le stratificazioni sociali e culturali ponendo tutte le persone realmente ad un livello di parità, eguaglianza e, di conseguenza, di rispetto, ma permettetemi comunque di farne anche solo un breve accenno.
Il mio "battesimo di fuoco" -concedetemi di definirlo così- l'ho avuto proprio qui a Manerba, alla spiaggia della Rocca ed è con riferimento a questa specifica località che ho deciso finalmente di iscrivermi a questo forum, non solo dunque per condividere con voi le varie esperienze in relazione al naturismo -motivo che già basterebbe a motivare la mia iscrizione-, ma per tentare pure di "costruire" qualcosa.
Mi spiego meglio: penso che molti di voi conoscano la suddetta spiaggia e il fatto che il naturismo lì sia vietato, anche se praticato da parecchi anni. Ho tentato di capire le motivazioni della riluttanza cittadina e mi è parso di capire che sia legata al fatto che qui il termine "naturismo" -o sarebbe meglio dire semplicemente "nudismo", poiché pare nemmeno si conosca qui il primo sostantivo- sia associato inevitabilmente ad atti osceni e di sessualità esplicita ed esaltata. La risposta cittadina è quella di reprimere ogni attività legata alla nudità, incentivando sanzioni che però vanno per lo più a gravare sulle persone per bene piuttosto ché su i malintenzionati; per intenderci: chi è lì per prendere il sole con approccio naturista, se ne sta fermo sulla spiaggia e può essere facilmente "pizzicato", mentre chi è lì per attività di cruising se ne va a zonzo ed e molto più difficile da cogliere in flagrante. La conclusione ovvia, almeno per me, è che in questo modo il problema che vogliono risolvere i compaesani, ai quali mi associo pure io, non viene minimamente scalfito.
Ho iniziato quindi a pensare ad una proposta alternativa, volta a garantire e sorvegliare una sana attività naturista, ma parto da zero, per questo chiederei un supporto anche da parte vostra.
Ho trovato sul vostro sito lettere che rimandano a progetti simili a quelli che vorrei portare avanti personalmente anche qui.
Come primo passo, ho chiesto di essere invitato ad una riunione delle Giacche Verdi, un gruppo di volontari associatisi a tutela del parco naturale. Secondo passo previsto sarebbe quello di contattare qualcuno del comune per presentare un progetto, nel quale mi piacerebbe inserire spunti per sensibilizzare ed informare sulla realtà del naturismo.
Esistono relazioni di psicologi, sociologi, antropologi che potrebbero essere utili a questo caso?
Parliamo di un comune che vive di turismo, quindi l'apporto economico possibile dovrebbe essere sottolineato: c'è qualche economista o esperto di business planning -ammesso che abbia utilizzato io un termine corretto?
Fino ad ora ho riflettuto su queste cose, che di sicuro sono approssimative e superficiali, perciò chiedo a voi aiuto sulle modalità da intraprendere, dato che di sicuro siete già pratici.
Vi ringrazio per avermi accolto qui chiedendo pure scusa per avervi, forse, "aggredito" con un progetto appena ho messo piede qui, ma non mi piace girare attorno alle cose. Specialmente se queste si possono rivelare utili.
Di nuovo un grazie al quale si aggiunge un abbraccio.
Alessandro
Mi chiamo Alessandro Bonfanti, ho 30 anni, vivo da poco più di un anno a Manerba del Garda (BS), mentre il mio paese di origine è Colzate (Bg).
Da quando mi sono trasferito qui, grazie alla "testimonianza" del mio compagno, mi sono avvicinato poco alla volta alla realtà naturista, a me aliena fino ad all'ora, ma della quale ho iniziato subito a cogliere gli influssi positivi, con vivo e grato stupore, nel modo di rapportarmi con me stesso e con gli altri. Credo sia inutile, e forse ridondante, sottolineare qui come l'approccio naturista permetta di abbattere le stratificazioni sociali e culturali ponendo tutte le persone realmente ad un livello di parità, eguaglianza e, di conseguenza, di rispetto, ma permettetemi comunque di farne anche solo un breve accenno.
Il mio "battesimo di fuoco" -concedetemi di definirlo così- l'ho avuto proprio qui a Manerba, alla spiaggia della Rocca ed è con riferimento a questa specifica località che ho deciso finalmente di iscrivermi a questo forum, non solo dunque per condividere con voi le varie esperienze in relazione al naturismo -motivo che già basterebbe a motivare la mia iscrizione-, ma per tentare pure di "costruire" qualcosa.
Mi spiego meglio: penso che molti di voi conoscano la suddetta spiaggia e il fatto che il naturismo lì sia vietato, anche se praticato da parecchi anni. Ho tentato di capire le motivazioni della riluttanza cittadina e mi è parso di capire che sia legata al fatto che qui il termine "naturismo" -o sarebbe meglio dire semplicemente "nudismo", poiché pare nemmeno si conosca qui il primo sostantivo- sia associato inevitabilmente ad atti osceni e di sessualità esplicita ed esaltata. La risposta cittadina è quella di reprimere ogni attività legata alla nudità, incentivando sanzioni che però vanno per lo più a gravare sulle persone per bene piuttosto ché su i malintenzionati; per intenderci: chi è lì per prendere il sole con approccio naturista, se ne sta fermo sulla spiaggia e può essere facilmente "pizzicato", mentre chi è lì per attività di cruising se ne va a zonzo ed e molto più difficile da cogliere in flagrante. La conclusione ovvia, almeno per me, è che in questo modo il problema che vogliono risolvere i compaesani, ai quali mi associo pure io, non viene minimamente scalfito.
Ho iniziato quindi a pensare ad una proposta alternativa, volta a garantire e sorvegliare una sana attività naturista, ma parto da zero, per questo chiederei un supporto anche da parte vostra.
Ho trovato sul vostro sito lettere che rimandano a progetti simili a quelli che vorrei portare avanti personalmente anche qui.
Come primo passo, ho chiesto di essere invitato ad una riunione delle Giacche Verdi, un gruppo di volontari associatisi a tutela del parco naturale. Secondo passo previsto sarebbe quello di contattare qualcuno del comune per presentare un progetto, nel quale mi piacerebbe inserire spunti per sensibilizzare ed informare sulla realtà del naturismo.
Esistono relazioni di psicologi, sociologi, antropologi che potrebbero essere utili a questo caso?
Parliamo di un comune che vive di turismo, quindi l'apporto economico possibile dovrebbe essere sottolineato: c'è qualche economista o esperto di business planning -ammesso che abbia utilizzato io un termine corretto?
Fino ad ora ho riflettuto su queste cose, che di sicuro sono approssimative e superficiali, perciò chiedo a voi aiuto sulle modalità da intraprendere, dato che di sicuro siete già pratici.
Vi ringrazio per avermi accolto qui chiedendo pure scusa per avervi, forse, "aggredito" con un progetto appena ho messo piede qui, ma non mi piace girare attorno alle cose. Specialmente se queste si possono rivelare utili.
Di nuovo un grazie al quale si aggiunge un abbraccio.
Alessandro