COMUNICAZIONE AGLI UTENTI DEL FORUM

Il forum è stato per molti anni uno strumento di partecipazione e dibattito, che ha svolto un ruolo di testimonianza, raccogliendo contributi interessanti da parte di soci e simpatizzanti. Di questo dobbiamo ringraziare tutti coloro che hanno partecipato alle discussioni e in particolare i moderatori che negli anni hanno contributo a mantenere vivo questo luogo di incontro virtuale.

Siamo però convinti che oggi ci siano strumenti comunicativi maggiormente efficaci e che la “storica” concezione di forum debba essere superata.

Fermo restando che A.N.ITA. resta aperta agli stimoli che giungono dai soci, crediamo che questo confronto, per non essere fine a sé stesso e per poter essere costruttivo, debba essere riportato in altri ambiti di discussione, che su richiesta andremo appositamente ad organizzare.

Vogliamo trasformare il forum in un luogo di approfondimento culturale, uno strumento di crescita associativa capace di proporre stimoli e argomenti di riflessione.

Anni di storia associativa passati attraverso il forum non andranno comunque persi. Andremo a organizzare gli “scaffali della memoria associativa” dove chi lo vorrà potrà rileggere discussioni sulle tante tematiche di cui abbiamo discusso e ci siamo confrontati.

Ti invitiamo a visitare le “Piazze d’Arcadia”, il nuovo luogo di incontro del pensiero Naturista: https://www.italianaturista.it/piazze-di-arcadia

Naturismo, nudità, sentenze, wikipedia

Sezione dedicata agli aspetti legali inerenti la pratica naturista.
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capitan1cino
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Messaggio da capitan1cino » 10/01/2018, 8:17

Considerando l'argomento ho spostato la discussione in Aspetti Legali. Invito a rispettare l'organizzazione del forum, ora semplificata, a beneficio di tutti. :)

Passando al merito, io non vedo nemmeno tutta questa libertà di praticare il topless. Basti pensare a tutta la polemica sul diritto di allattare in pubblico (e in quel caso il seno era scoperto per più nobili motivi) o alle ordinanze che vietano di girare a torso nudo (altro che topless!) in vie (lungomare compresi) e parchi pubblici (anche molto ampi). Insomma, non è certo una sentenza a cambiare lo status quo. Aggiungiamoci pure un po' di perbenismo che fa certo presa su un elettorato sempre più anziano, la possibilità di far cassa e l'italiota necessità di normare (spesso male) ogni cosa ed il quadretto è completo. :?
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luzypan
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Messaggio da luzypan » 10/01/2018, 13:02

Beh, in riferimento agli ultimi due interventi, posso dire che c'è una certa assonanza con quanto ho scritto in chiusura del primo post:
Possiamo in sostanza sostenere che un costume nazionale conservatore, quando non reazionario, e la conseguente radicalizzazione di culture nudofobiche schiaccino col loro peso anche la comunità naturista rendendola fragile e condizionabile al punto tale da indurla ad una autoemarginazione?

Quello che io temo sono dunque scelte naturiste "di fuga" ossia di autoghettizzazione. Da qui anche il discorso di chiedere libertà e legittimazione per il nudo sulla spiaggia libera che per tradizione è frequentata da naturisti, e nudisti in genere, da decenni, da Guvano a Casello 41, e non accontentarsi di fazzoletti di terra sempre più piccoli in cui stipare le presunte migliaia di presenze naturis....

Migliaia??? C'è chi sostiene siano almeno un milione... Potenziali nudisti da spiaggia si intende. E non me la sentirei di escludere chi è interessato al nudismo solo per prendere il sole in spiaggia e poi magari si mette un pareo per fare due passi sulla battigia.
Ultima modifica di luzypan il 10/01/2018, 13:22, modificato 1 volta in totale.
luzypan
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Messaggio da luzypan » 10/01/2018, 13:19

capitan1cino ha scritto:
Passando al merito, io non vedo nemmeno tutta questa libertà di praticare il topless. Basti pensare a tutta la polemica sul diritto di allattare in pubblico (e in quel caso il seno era scoperto per più nobili motivi)


Ok, è vero. Però sono cose diverse. Il discorso dell'allattamento è che questo deve essere possibile in ogni luogo, che sia all'aperto o al chiuso. Mentre il topless è legittimato in funzione del sole (abbronzatura) e dell'aria aperta, e se qualcuno arriva e ti fa una multa in spiaggia... Guarda, credo che se qualche delatore che crede di stare ancora negli anni cinquanta del secolo scorso chiamasse i vigili per un topless, verrebbe mandato letteralmente "a cagare" dagli stessi...

Il costume nazionale è fortemente cambiato in relazione al topless; che ce ne siano pochi è vero ma questo dipende anche da come una donna si sente e vive la propria libertà in mezzo agli altri bagnanti.

Qualsiasi microtanga da due cm che praticamente lascia un corpo nudo è accettato e nessuno avrebbe mai il coraggio di chiedere l'allontanamento di chichessia da qualsiasi spiaggia.

Basta togliere quei due cm è scatta il panico generale. Questa è la situazione delle spiagge italiane.
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cescoballa
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Messaggio da cescoballa » 10/01/2018, 20:40

luzypan ha scritto:Beh, in riferimento agli ultimi due interventi, posso dire che c'è una certa assonanza con quanto ho scritto in chiusura del primo post:
Possiamo in sostanza sostenere che un costume nazionale conservatore, quando non reazionario, e la conseguente radicalizzazione di culture nudofobiche schiaccino col loro peso anche la comunità naturista rendendola fragile e condizionabile al punto tale da indurla ad una autoemarginazione?
Premesso che condivido totalmente quanto scritto dal Presidente, da Marco Cattaneo (Nudomark) e altri vorrei sottolineare che non è la comunità naturista, almeno nella sua componente associativa, che è condizionabile e autoemarginata, ma semmai i singoli naturisti (forse sarebbe meglio dire nudisti) che " vergognandosi" di esserlo ( come se esserlo fosse qualcosa di disdicevole) si autocondizionano e si autoemarginano preferendo pagare una multa piuttosto che far valere i propri diritti.
Per quanto riguarda poi il rapporto con i media sia io che Marco che Giampi (e anche altri dirigenti naturisti) non hanno mai avuto problemi ad andare in trasmissioni sia televisive che radiofoniche o a rilasciare interviste per far conoscere le nostre ragioni e il nostro movimento; certo, come scrive Marco, i media danno più risalto al culo di un VIP che ai nostri comunicati, interventi, interviste, ecc.
D'altronde se il movimento naturista è debole si deve ringraziare quel teorico milione di "nudisti" che vergognandosi di esserlo non si iscrivono alle Associazioni (almeno fino a quando non è hanno bisogno).
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Messaggio da luzypan » 11/01/2018, 13:11

Confermo che con "comunità naturista" intendevo qualunque persona che in Italia abbia desiderio di mettersi al sole o fare il bagno nudo/nuda nei luoghi consentiti (vedi sentenza della cassazione); che poi da questa cosa normale, e percepita come piacere fisico da milioni di persone, solo in pochi ne facciano uno stile di vita espandendo il concetto di "nudismo all'aria aperta" (che è comunque una manifestazione naturista) fino ad abbracciare la filosofia naturista nella sua totalità, siamo perfettamente d'accordo.

Il passo successivo, però, lasciatemi dire, lo trovo prevaricante e impositivo. Non è legandomi a qualche associazione che mi dichiaro naturista. Io mi sono sempre sentito tale e per anni ho praticato lontano da qualunque persona isolandomi in montagna e alta montagna.
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Messaggio da sergino » 11/01/2018, 19:43

luzypan ha scritto:...
Non è legandomi a qualche associazione che mi dichiaro naturista. Io mi sono sempre sentito tale e per anni ho praticato lontano da qualunque persona isolandomi in montagna e alta montagna.
Io (noi) prima di associarsi abbiamo lasciato trascorrere parecchi anni e non per questo ero meno naturista di ora. Il fatto d'associarsi è per cercare di dare maggiore visibilità ad un movimento che fra mille difficoltà cerca di ottenere degli "spazi" ed un riconoscimento che non ti faccia più vivere nell'incertezza ogni volta che ti spogli per poterti prendere un po' di sole.
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Messaggio da cescoballa » 11/01/2018, 22:59

Forse mi sono espresso male e nel caso me ne scuso; non ho detto che non si è naturista se non ti iscrivi ad un'Associazione, conosco decine di veri naturisti che non sono iscritti a nessuna Associazione ( magari lo sono stati o lo saranno).
Volevo dire che per ottenere dei risultati bisogna fare "massa critica" e organizzarsi e altri movimenti ( il movimento operaio, il movimento studentesco, il movimento femminista, il movimento ambientalista, il movimento LGBT, ecc.) ce l'hanno insegnato e dimostrato. Ad esempio, fino a quando i gay e le lesbiche nascondevano il loro orientamento sessuale e non si sono organizzati e raccolti in Associazioni, il movimento GLBT non ha ottenuto nessun risultato è solo dopo anni di lotte, manifestazioni, pressioni, ecc. si sono iniziati a vedere risultati e cambiamenti al riguardo nella società italiana.
Quando andiamo a " parlare" con le istituzioni (sindaci, consiglieri regionali, parlamentari,ecc.) la prima cosa che ci chiedono è: quanti siete, come siete organizzati, quante persone rappresentate?
Per questo dico che, a mio parere, è importante associarsi ma questo non significa, mi ripeto, che non si possa essere dei veri naturisti anche non associati purché si abbia il coraggio di non nascondersi e vergognarsi di esserlo e quelli che conosco (molti frequentano anche questo forum) ci mettono la faccia e non solo; queste persone se fossero sanzionate perché nude in una luogo storicamente naturista sicuramente non pagherebbero la sanzione per paura che si sappia che erano nudi.
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Messaggio da sergino » 12/01/2018, 7:01

Del resto A.N.ITA. sostiene e collabora con diversi "gruppi liberi" e cioè non associai ad alcuno, vedi Trebbia, e ciurma del ticino!
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Messaggio da luzypan » 12/01/2018, 13:34

Ho capito. Ma se il "quanti siete" fa riferimento agli associati è chiaro che diventi fondamentale l'esserlo. E sia chairo che non avrei nulla in contrario a diventarlo (anzi conicio a pensare che se non lo faccio non mi prendete sul serio... :( ). Dunque a questo punto non capisco cosa significa collaborare con "gruppi liberi".

La statistica ci dice che siamo tantissimi a desiderare il nudo in funzione dell'aria aperta, mare, laghi, fiumi, montagna, parco cittadino, etc...

La paranoia spesso ad alcuni fa dire che metà sono uomini guardoni. E qui già butta male. La preoccupazione generale informa l'opinione pubblica che in ambito di nudità naturista la donna è un soggetto a rischio e poco numeroso; insomma questo è quello che il cittadino tipo che magari non ha neppure mai pensato di prendere il sole senza slip deduce quando si affaccia incuriosito agli attuali mezzi di comunicazione di massa, dalla TV a FB.

Non vorrei divagare dal topic. Ma in TV si parla di una ragazza che passeggia nuda per Bologna come una normale esibizionista senza un fine che sia uno. Si dice che verrà fermata e multata, ma non si cerca di capire null'altro. Sgarbi aggiunge che il nudo dovrebbe essere normale ed è assurdo che non lo sia. Ma Sgarbi è uno che delira troppo urlando come un ossesso... E la ragazza nuda finisce nel dimenticatoio. Sui giornali appaiono articoli morbosamente ossessivi sulle pratiche sessuali in spiaggia. Persino l'ultimo che ho letto su un giornale locale (Varese) riusciva a promuovere una dubbia "oasi naturista" privata gettando "discredito" sulle spiagge del Ticino. Il Ticino è diventato tristemente noto una decina di anni fa quando accaddero cose infami (in part un caso di tentata violenza). Da allora andare al Ticino significa essere dei depravati. Ho citato la Lecciona settimane fa è mi sono preso una lavata di capo. Ok, time out! :shock:

C'è una specie di magma orrendo di cui non riusciamo a liberarci. E non ci salverà una tessera di una associazione naturista o un pranzo conoscitivo, specie se voi nudi ed io magari che rispondo "non capisco perché devo pranzare nudo se non sto in spiaggia, al sole!" :o

Il mio discorso di apertura era di taglio analitico e sociologico. Abbiamo una sentenza e dei mezzi di comunicazione. Ma la gente comune non sa. O forse non ne vuole sapere.

Non per muovere una critica diretta ai potenziali lettori del forum, ma ho citato wikipedia e nessuno ha raccolto...
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paolobolsena
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Messaggio da paolobolsena » 12/01/2018, 14:24

[@luzypan
Ciao, guarda ho appena finito di leggere il thread, che considero molto stimolante per me che sono nuovo non sono abituato ad una qualità così elevata degli interventi, e sono molto convinto che come diceva Mark la depenalizzazione non solo ha cambiato tutto - con buona pace di decenni di lotta giudizaria - ma ha anche precipitato il naturismo italiano su un terreno scivoloso sul quale si cade facilmente e non è nemmeno sicuro che potremo avere le forze di rialzarci.

In più con l'entità delle sanzioni introdotte (e la diversa forma di processo giuridico, che di fatto depotenzia le tutele per il cittadino) il comportamento nudista viene considerato come assai più dannoso di comportamenti lesivi della libertà o degli spazi altrui (basterebbe ritrovare un elenco che girava in rete delle multe, per scoprire che 5mila o 10mila euro si danno solo a chi non nasconde l'interezza della propria anatomia). A volte può anche sfuggire che un conto è la normativa (sentenze, prassi o quant'altro) un altro conto è il comportamento del pubblico ufficiale con cui ti trovi eventualmente ad avere a che fare e che ti inguaia con un verbale di cui non è sostanzialmente responsabile.

Tutto questo, da Sgarbi (che afferma un principio a me caro, ossia che quello nudista non è un comportamento) ai Carabinieri, dal ministro che non risponde al naturista DOC ma che non si associa, tutto questo fa parte di un problema culturale, un'arretratezza sicuramente conservatrice e dovuta probabilmente alla sostanziale deresponsabilizzazione con cui la maggioranza di noi vive e sceglie di vivere le proprie esistenze. Secondo l'OCSE, d'altra parte, il 70 per cento degli italiani tra i 17 e i 75 anni se legge una pagina di testo non sa dire cosa abbia letto. Abbiamo costruito un sistema di vite che consente facilmente al cittadino di spogliarsi di qualsiasi responsabilità.

In tutto questo e per questo io pochi giorni fa mi sono associato ad ANITA. Non mi aspetto che la mia tessera sia rivoluzionaria, ma spero e conto di far iscrivere altri perché, come ha ben detto chi mi ha preceduto, è necessario diventare interlocutori credibili e alla politica interessano esclusivamente i numeri. Esclusivamente.
Se poi, aggregandoci, riusciremo ad essere più incisivi sotto il profilo culturale - e su questo probabilmente molto si può fare ancora - potremo dare ulteriore spessore a questa aggregazione. La mia sensazione è che se si ritiene che siamo ormai sommersi dal magma (e capisco benissimo come ci si possa sentire) e che quindi tutto sia inutile... beh allora forse è anche inutile parlarne su un forum. Se siamo qui, intuisco da queste prime battute a cui partecipo, siamo qui perché vogliamo assumerci le nostre responsabilità. Io dico: facciamolo.
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