COMUNICAZIONE AGLI UTENTI DEL FORUM

Il forum è stato per molti anni uno strumento di partecipazione e dibattito, che ha svolto un ruolo di testimonianza, raccogliendo contributi interessanti da parte di soci e simpatizzanti. Di questo dobbiamo ringraziare tutti coloro che hanno partecipato alle discussioni e in particolare i moderatori che negli anni hanno contributo a mantenere vivo questo luogo di incontro virtuale.

Siamo però convinti che oggi ci siano strumenti comunicativi maggiormente efficaci e che la “storica” concezione di forum debba essere superata.

Fermo restando che A.N.ITA. resta aperta agli stimoli che giungono dai soci, crediamo che questo confronto, per non essere fine a sé stesso e per poter essere costruttivo, debba essere riportato in altri ambiti di discussione, che su richiesta andremo appositamente ad organizzare.

Vogliamo trasformare il forum in un luogo di approfondimento culturale, uno strumento di crescita associativa capace di proporre stimoli e argomenti di riflessione.

Anni di storia associativa passati attraverso il forum non andranno comunque persi. Andremo a organizzare gli “scaffali della memoria associativa” dove chi lo vorrà potrà rileggere discussioni sulle tante tematiche di cui abbiamo discusso e ci siamo confrontati.

Ti invitiamo a visitare le “Piazze d’Arcadia”, il nuovo luogo di incontro del pensiero Naturista: https://www.italianaturista.it/piazze-di-arcadia

Restrizioni al nudismo in Catalogna

Informazioni su cosa è il naturismo, discussioni su aspetti e problematiche inerenti la pratica naturista. Articoli, video, recensioni su libri inerenti al naturismo e alla pratica naturista.
emmeicsics
Messaggi: 933
Iscritto il: 17/04/2012, 12:24

Restrizioni al nudismo in Catalogna

Messaggio da emmeicsics » 19/12/2018, 12:33

Qualche mese fa associazioni naturiste e singole persone avevano interpellato una specie di difensore civico della Catalogna in merito al naturismo sulle spiagge catalane.
È arrivata la risposta che probabilmente rappresenta un passo indietro rispetto alla situazione attuale:

Resolució de l’expedient Q-06465/2018 (in catalano)
  • Tutti i consigli comunali devono rivedere la legislazione relativamente al nudismo
  • I Comuni devo istituire delle zone ad uso preferenziale da parte dei nudisti
  • Queste zone devono essere delimitate e segnalate
  • Queste zone devono essere clothing-optional e devono avere servizi completi
  • Devo essere prese misure affinché le donne sole in queste zone si sentano a loro agio
  • A chi pratica il nudismo fuori delle zone preposte deve essere suggerito di usarle e non deve essere multato
Non ho tradotto dalla versione catalana ma da un forum in inglese: Reddit/naturism del 13 dicembre 2018 - Legislation changes in spain towards restriction of naturism.
Nella discussione sono evidenziati gli aspetti negativi di questo pronunciamento.

ciao
Massimo
Avatar utente
Alelid
Messaggi: 508
Iscritto il: 26/02/2016, 20:37

Messaggio da Alelid » 20/12/2018, 8:26

Grazie per la notizia interessante e preoccupante.
Tra i vari punti evidentemente orientati a limitare il diritto di scegliere come stare in spiaggia, ho notato quello che prevede "servizi completi" nelle spiagge naturiste (non richiesti in quelle tessili) e quello che prevede misure per cui le donne sole possano sentirsi a loro agio. In che senso, che invece nelle altre spiagge possono essere a disagio? Che hanno bisogno di compagnia, suppongo maschile, che le tuteli? Non dovrebbe essere la forza pubblica ad assicurare la sicurezza di tutti? In caso contrario, quali misure saranno prese? Sarà chiusa la spiaggia naturista?
Ci sarebbero mille altre considerazioni. In sintesi, direi che più che attribuire ai vari paesi maggiori o minori inclinazioni naturiste, dovremmo considerare che ovunque il naturismo è in qualche modo oggetto di uno scontro politico e in quanto tale non può essere considerato come una acquisizione definitiva.

NB a correzioni di quanto ho scritto, mi pare che il testo in lingua catalana abbia un tono diverso. Cercherò di leggerlo eventualmente correggendo quanto scritto
Alessandro e Lidia
Avatar utente
cescoballa
Messaggi: 2505
Iscritto il: 14/01/2012, 17:48
Località: Cesano Boscone(MI)
Contatta:

Messaggio da cescoballa » 20/12/2018, 12:08

Al di là di cosa è scritto (traduzione dall'inglese o dal catalano) un fatto è certo; anche in Spagna (Catalunia), come in Francia, Croazia, e altri paesi, c'è una "stretta" sul naturismo "libero" al di fuori dei luoghi "autorizzati" ; di fatto è una regressione rispetto a quello che era anni addietro.
La cosa è certamente preoccupante ma purtroppo è in linea con quanto affermano anche alcuni "esponenti" dell'INF su Facebook e che, naturalmente, vede la nostra assoluta contrarietà come A.N.ITA..
In ogni caso sempre meglio che in Italia dove le spiagge autorizzate si contano sulle dita e si rischiano ancora pesanti sanzioni amministrative (multe).
Francesco
Francesco Ballardini
Socio A.N.ITA. dal 1998.
emmeicsics
Messaggi: 933
Iscritto il: 17/04/2012, 12:24

Messaggio da emmeicsics » 20/12/2018, 15:40

Alelid ha scritto:NB a correzioni di quanto ho scritto, mi pare che il testo in lingua catalana abbia un tono diverso. Cercherò di leggerlo eventualmente correggendo quanto scritto
Il post in inglese che ho parzialmente tradotto credo sia stato scritto da un catalano o spagnolo o da qualcuno che parla e conosce abbastanza bene lingua e avvenimenti catalani.
Il testo del pronunciamento è sembrato anche a me meno drastico ma sappiamo che fatta la legge...

Il resto del testo inglese (la parte che non ho tradotto) chiarisce meglio certe conseguenze "politiche" del pronunciamento.

ciao
Massimo
Avatar utente
sergino
Messaggi: 2818
Iscritto il: 04/02/2012, 15:02
Località: Caprino Bergamasco, sono un componente del Consiglio Direttivo di A.N.ITA.
Contatta:

Messaggio da sergino » 20/12/2018, 18:49

Provo ad inviare il testo ad un nostro socio chiedendo se con calma può darci una traduzione fedele.
Io non voglio esprimermi, ho solo dato una scorsa veloce al testo, ma la questione delle donne non mi pare sia così negativa. In Catalunia, ma in tutta la Spagna, vi è forte attenzione verso il femminismo, e le donne sidanco delle due capitali Iberiche, non sono certo paragonabili alle varie Raggi od Appendino e sono ai loro rispettivi posti anche inquanto donne!
Sergio
Direttivo A.N.ITA.
fambros
Messaggi: 492
Iscritto il: 29/01/2012, 19:15

Messaggio da fambros » 23/12/2018, 11:24

leggendo invece commenti di Catalani pare che tali prescrizioni siano viste positivamente

consiglio la lettura del testo in Catalano, che e' chiaro, molto di piu' che se fosse Castigliano, in quanto e' istruttivo
Ciurma del Ticino
Avatar utente
Alelid
Messaggi: 508
Iscritto il: 26/02/2016, 20:37

Messaggio da Alelid » 25/12/2018, 12:14

Ho provato a rileggere la versione catalana e anche senza aver compreso tutto, sia per la lingua che per i riferimenti legali, mi pare ci siano alcuni aspetti su cui riflettere.
Come già detto, si tratta della risposta del difensore civico a quesiti posti dalle associazioni naturiste catalane (facenti parte della federazione spagnola e di INF), a partire dalla considerazione che il naturismo in Spagna non è proibito ma che le normative comunali non sono omogenee, che non c'è tutela e promozione del naturismo e non ci sono zone riservate ai naturisti.
La premessa è scritta molto bene, potrebbe essere copiata pari pari per promuovere il naturismo.
Per inquadrare il problema viene narrato che nela sola Catalogna ci sono oltre 60 spiagge di tradizione naturista, che ciò nonostante non si intende limitare il naturismo in quei luoghi, che i tessili possono stare nelle spiagge naturiste mentre invece alcuni Comuni multano i naturisti nelle spiagge senza tradizione naturista, che il naturismo è una pratica familiare e quindi è scorretto indicare le spiagge tessili come "per famiglie" o prendere a pretesto la presenza di bambini per proibire il naturismo. Si evidenzia la necessità di soluzioni alla presenza di molestatori che limitano la libertà delle donne nelle spiagge naturiste. Si esamina il problema dei luoghi di lavoro e dei lavoratori nelle spiagge naturiste ai quali non può essere imposto di essere naturisti.

Di seguito una sezione discute il rapporto tra naturismo e libertà di espressione alla luce della Costituzione spagnola e dei trattati internazionali. Sono esaminate la sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo nel caso Gould e varie sentenze spagnole. Questa parte è la più complessa per l'uso di un linguagio tecnico giuridico, ma in sintesi si sostiene che il naturismo è lecito ma che la sua regolamentazione non è discriminatoria perchè non ha ancora una grande accettazione sociale e per assicurare la convivenza di tutti in luoghi pubblici come le spiagge.
Il parere del difensore civico quindi è che il naturismo è un'ideologia che merita tutela nello spazio pubblico e privato ma che può essere limitato ma senza fare discriminazioni su presupposti di tipo religioso o culturale. Osserva ad esempio che visto che il topless è legale, è discriminatorio nei confronti delle donne vietarlo nelle piscine pubbliche.
Il problema è individuato nella disomogeneità delle denominazioni e segnalazioni (spiaggia naturista-nudista-tradizionalmente naturista-preferibilmente nudista ecc).
Sostiene che non vanno contrapposte spiagge familiari e naturiste, che va tutelata la tranquillità delle donne e che anche nelle spiagge naturiste dovrebbero esserci i servizi essenziali (bagni, docce ecc) e attività commerciali con uso non limitato ai tessili in quanto l'attuale varietà di situazioni genera insicurezza ai naturisti sulla legittimità della loro pratica e tende a stigmatizzare il naturismo.

Le conclusioni sono quelle già viste:
"1. Tutti i consigli della Catalogna devono rivedere la regolamentazione del nudismo nelle rispettive ordinanze comunali, in conformità con i criteri e le raccomandazioni di questa risoluzione.
2. Dal momento che le persone nudiste non si trovano in condizioni di uguaglianza con i bagnanti tessili, si deve fare una discriminazione positiva nei confronti di questo gruppo, quindi disponendo aree di uso preferenziale per il nudismo in cui viene data una difesa e promozione attiva attraverso l'adozione delle misure che i Comuni ritengono opportune.
3. Tutti i Comuni devono stabilire una denominazione uniforme che delimiti le aree di preferenza per il nudismo e che assicurino che in queste aree il diritto delle persone a praticarlo sia rispettato in ogni momento.
4. È necessario garantire che la pratica del nudismo sia garantita sulle spiagge preferibilmente nudiste con le giuste condizioni e servizi.
5. Devono essere prese misure per garantire che le donne che vanno sole sulle spiagge di una tradizione nudista godano di tranquillità ed per evitare la presenza di molestatori in queste aree.
6. Il difensore civico catalano raccomanda di cogliere l'opportunità di adottare misure informative per promuovere l'uso delle spiagge per nudisti preferibilmente da parte di questo gruppo, invece di applicare sanzioni a chi pratica il nudismo su spiagge non nudiste."

Ora, confrontato alla situazione italiana, tutto questo sembra ottimo. Però, visto che in Spagna il naturismo/nudismo non è comunque vietato, mi pare un evidente passo indietro rispetto la situazione esistente.
Date le premesse molto favorevoli al naturismo, mi sarei aspettato che fosse risposto che tutti i luoghi di balneazione pubblica sono a disposizione di tutti, tessili e naturisti. Poi, i Comuni che avessero voluto tutelare i tessili che non vogliono correre il rischio di avere naturisti vicini, avrebbero potuto riservare loro alcune aree, tuttavia (per evitare discriminazioni nei confronti degli altri) solo alla condizione che tra le aree a disposizione di tutti ce ne fossero di altrettanto accessibili, sicure e dotate di servizi per famiglie, donne sole, disabili ecc. Questo per evitare che ai naturisti rimangano solo scogliere remote e impraticabili.
Alessandro e Lidia
Avatar utente
giampi
Messaggi: 517
Iscritto il: 22/02/2012, 23:34

Messaggio da giampi » 27/12/2018, 9:22

Non ho nemmeno provato ad addentrarmi nella versione catalana e ringrazio Alessandro per la lettura che ha dato dell'argomento.
Terrei ben presente nelle nostre eventuali valutazioni due aspetti non di poco conto. Il primo è il fatto che la risposta del Difensore Civico è data a un quesito posto da un'associazione Naturista. Il fatto che sia federata INF ha rilevanza solo per le beghe che abbiamo anche in Italia tra i sostenitori delle spiegge libere e quelli dei terreni privati. Tutta la questione andrebbe quindi inquadrata considerando il contesto in cui è stata posta la domanda e capire inoltre se la risposta ha soddisfatto chi ha posto la stessa.
L'altro aspetto è di tipo giuridico: in Italia il Difensore Civico non ha alcun potere legislativo, ma nemmeno interpretativo o pescrittivo. Da noi ha un ruolo di consulente dei cittadini ed eventualmente di interfaccia con le istituzioni. Non conosco il sistema amministrativo catalano e nemmeno quello spagnolo. Credo comunque che stiamo parlando di un parere e non di un obbligo di adeguamento normativo.
Al di là di questi aspetti trovo comunque interessante la discussione che ha aperto l'associazione catalana. Partiamo però dal presupposto che come giustamente evidenzia Alessandro da noi stiamo ancora parlando di diritto alla nudità, mentre in Spagna questa discussione parte da una richiesta di "tutela" fatta da Naturisti. Se andiamo ad esempio alla Bassona, dove ogni domenica d'estate abbiamo due o tremila nudisti in spiaggia, ci dobbiamo a volte difendere dal Sindaco di turno che ogni tanto ci prova a dichiararci fuorilegge, ma ben più spesso dai falegnami che scorazzano tra le dune. In un Europa senza confini (anche se poi qualcuno li rimette su altre questioni) forse sarebbe il caso che anche sul Naturismo avessimo norme comunitarie per il nudismo libero. Ma per arrivare a ciò avremmo bisogno di associazioni autorevoli e una federazione internazionale che non pensi solo al Galà di nuoto o al torneo di petanque o a darsi regole interne quando il nudismo sta all'80%, se non più, fuori dalle associazioni Naturiste.
Sarebbe comunque interessante conoscere l'associazione che ha posto il quesito al Difensore Civico per evitare di ripetere errori, se possibile, nel percorso che in Italia ancora ci deve portare al riconoscimento del Naturismo.
Buon anno
giampi
Giampietro Tentori - Presidente A.N.ITA.
emmeicsics
Messaggi: 933
Iscritto il: 17/04/2012, 12:24

Messaggio da emmeicsics » 27/12/2018, 9:46

giampi ha scritto:Tutta la questione andrebbe quindi inquadrata considerando il contesto in cui è stata posta la domanda e capire inoltre se la risposta ha soddisfatto chi ha posto la stessa.
Qui c'è il comunicato della Federazione Naturista-Nudista Catalana (FNNC):
Club Català de Naturisme del 29/11/2018 - El Síndic demana protecció pel nudisme

La FNNC ha collaborato con l'ufficio del Difensore Civico per illustrare le problematiche che quella federazione ritiene importanti. Il Difensore Civico non ha ascoltato solo la FFNC, quindi la sua deliberazione è il risultato di una sintesi dei problemi denunciati da vari nudisti e naturisti.

La FFNC valuta positivamente la deliberazione visto che si tratta di un passo verso il riconoscimento ufficiale del nudismo.

ciao
Massimo
Avatar utente
Alelid
Messaggi: 508
Iscritto il: 26/02/2016, 20:37

Messaggio da Alelid » 28/12/2018, 8:51

Ringrazio Massimo per il link. Nello stesso sito il 4 settembre era stato pubblicato l'annuncio che le Associazioni naturiste catalane Associació Club Català de Naturisme (CCN)
Associació d’Amics de la Platja Naturista del Torn (AAPNT)
Associació Nudista de Catalunya (ANC)
Associació Naturista de la Platja d’Aiguadolç (ANPA)
riunite nella federazione catalana FNNC stavano presentando i quesiti al difensore civico, invitando anche i singoli naturisti a aggiungere i loro quesiti. https://naturisme.cat/entrevista-equip- ... -4-9-2018/
Osservo che la risposta è del 15 novembre, il che dimostra che anche il rapporto con le amministrazioni è ben diverso che da noi.
Non riporto la traduzione (google translate funziona benissimo), ma la sintesi dei quesiti corrisponde in modo quasi letterale ai punti della risposta del difensore civico, quindi è comprensibile la soddisfazione delle Associazioni promotrici. Sarebbe interessante dialogare direttamente con esse come dice Giampi.
Personalmente, l'aspetto che più mi ha colpito è la soddisfazione perchè si tratta di "un passo per il riconoscimento del naturismo", quando pensavo che in Catalogna e Spagna si trattasse ormai di un dato di fatto.
Il che ci dice quanti passi dobbiamo ancora percorrere in Italia
Alessandro e Lidia
Rispondi