Messaggio
da luzypan » 20/01/2018, 10:38
Ero stato invitato a leggere il testo su Nicola Capo, di cui avevo già letto qualcosa anni fa, credo estratti della rivista Pentalfa.
L'ottimo libro pubblicato da Galzerano (ott-2017) fa un sevizio utile al Naturismo italiano. E fin dal titolo capiamo che il personaggio era quello che oggi si chiamerebbe un "naturista integralista". Lo stesso sottotitolo del libro recita "ideologo cilentano del naturismo e nudismo spagnolo".
Ecco. Al di là delle questioni alimentari e d'igiene fisica, ossia vegetarianesimo, cura del corpo attraverso sistemi naturali, etc, tutte cose interessanti ma sulle quali abbiamo anche altri libri di altri autori dello stesso periodo pubblicati in Italia, leggendo gli estratti di Pentalfa si capisce immediatamente che gli aspetti inerenti al nudo naturista inteso come pratica di libertà e benesser del corpo si siano sempre scontrati con gli aspetti della problematica sessuale che attanaglia l'umanità fin dalle sue origini mitiche (Eden).
Non a caso io ne ho sempre parlato qui, prendendomi infine la strapazzata anche di Cescoballa che in un suo messaggio recente dice che l'argomento non è importante e non sta tra le priorità di discussione dei naturisti. Dunque io insisterei provocando...
Già, però se in Italia non possiamo fare "bagni" naturisti di sole, acqua e aria è perché ci proibiscono di stare nudi laddove sarebbe nostro diritto starci. E allora ci chiediamo come diamine si fa a dire che non è un problema importante, anzi in assoluto il problema da risolvere per vedere affermarsi il naturismo e la libertà nudista nel nostro paese?
Dalle rivista Pentalfa apprendiamo che il conflitto tra nudo e pornografia emerge non appena l'opuscolo di Nicola Capo sdogana l'immagine di esseri umani nudi. Gli interventi a difesa nella nudità sono abbastanza chiari ma non riescono a liberarsi del tabù della sessualità, come peraltro mi era già capitato di comprendere affrontando altre letture dell'epoca.
In sostanza tanto più si tenta di liberare la nudità dallo stereotipo del peccato originale tanto più si attacca la sessualità come demone, e anche se spesso questo avviene a livello inconscio, poi ne abbiamo le conferme, anche testuali.
Il livello inconscio viene così liberato attraverso forme di ideologia sessuofoba - un classico della psicoanalisi che in quegli anni aveva già detto molto sull'argomento - dando spazio a interventi che appaiono quantomeno figli della peggiore paranoia sessuofobica (cfr. ad es. p. 101); non a caso Galzerano parla di "medioevo"...
Questa mio breve intervento per dire cosa? Ma per far notare come io non mi stia inventando nulla e come questi problemi siano il tormento del mondo Naturista/Nudista e siano da risolvere per il futuro di un Naturismo/Nudismo libero da ideologie e pregiudizi.
Il Naturismo non deve essere impositivo in nessuna delle sue pratiche, tanto meno in quella della nudità. E vediamo di non recuperare l'altra idea medioevale, da caccia alle streghe, che vestiri poco sia pratica da figli di satana (tanga, perizoma, etc) mentre il nudo sia la creazione della mano di dio, lo stesso dio che poi cambierà idea, a quanto pare...
Eros è figlio della "creazione" (processo evolutivo) e come tale è parte integrante della filosofia Naturista.
[salvo discussioni in cui mi si chieda qualcosa questo è il mio ultimo intervento sul forum]